Scuola, ecco i provvedimenti allo studio per le famiglie con i figli che restano a casa

Prudenza eccessiva. Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, nella conferenza stampa della task force anti Covid-19, è tornato sul tema della riapertura così come è stata delineata dal decreto del governo nazionale. E ha ribadito le «perplessità» della giunta provinciale su alcuni aspetti.

È vero, ha concesso Fugatti, che stiamo vivendo per la prima volta una situazione come questa, e che dunque «decidere è difficile per tutti, a Roma come a Trento»; ma, ha precisato, «il fatto che alcune attività lavorative debbano partire a giugno ci sembra eccessivo, pur avendo ben chiaro che al centro di tutto c’è la salute delle persone».

Il riferimento è ad attività come quelle dei ristoranti, parrucchieri, estetisti.

«Le persone devono poter ricomincare a lavorare, con le dovute precauzioni - ha detto Fugatti - e la decisione del governo di andare a giugno con alcune categorie chiaramene ci lascia perplessi».

Per due motivi, ha spiegato il governatore. Il primo perché «queste categorie devono e vogliono cominciare a lavorare e possono farlo in piena sicurezza».

In secondo luogo, ci sarebbe tutto il tempo per valutare l’effetto della prima riapertura sull’evoluzione del contagio. «Un contagio lo misuri dopo 10/14 giorni - ha spiegato Fugatti - e dunque un eventuale effetto negativo delle prime riaperture sul contagio lo vredremo già a metà maggio, non serve aspettare i primi di giugno: non c’è bisogno di aspettare. Quindi chiederemo con forza al governo  di anticipare quei termini, se ci sono problemi, lo capiremo prima».

Il governatore ha poi spiegato che «stiamo lavorando sulle linee guida sul cibo da asporto, per pizzerie ristoranti, gelaterie e pasticcerie: si parte da mercoledì».

Per quanto riguarda la mobilità individuale, dato che nel decreto del governo si apre agli spostamenti all’interno del comune, «stiamo valutando di dare la possibilità ai trentini di ampliare la cosiddetta prossimità prima del 4 maggio».

Sul versante scuola, Fugatti ha ribadito che ormai è definitiva la decisione di non tornare in classe prima di settembre. Il che pone grossi problemi a quei genitori che lavorano e devono tenere i figli a casa.

«Mettiamo in campo il voucher per le baby sitter - ha detto - e valuteremo se, come provincia autonoma, potremo fare anche qualcosa in più ruispetto a quanto previsto a livello nazionale sul  congedo parentale».

Si sta poi valutando la possibilità di far ripartire le iniziative come i campi estivi e le colonie.

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