La cattura dell'orso M49 la Lav chiede di rilasciarlo «Mai pericoloso per l'uomo»

La cattura - ieri sera - dell’orso M49 in Rendena ha già provocato lo sdegno delle associaizoni animaliste. Pochi minuti fa la Lav (Lega Anti Vivisezione) nazionale ha inviato una diffida al presidente della giunta Maurizio Fugatti in cui si chiede di liberare l’animale.

Scrive la Lav: «Chiediamo il rilascio dell’orso, anche perchè la prigione del casteller non è compatibile con le sue caratteristiche etologiche! inutile crudeltà nei confronti di un animale che, come noi, ama la libertà e ne ha difeso il diritto in una disperata fuga durata 9 mesi.

Ieri sera gli agenti del Corpo Forestale Trentino hanno catturato M49 che ora è rinchiuso nel centro forestale del Casteller, lo stesso dal quale era scappato a luglio 2019.

Si conclude così la fuga per la libertà di un animale che, dopo avere esplorato le province di Trento, Bolzano e Verona, se ne era tornato da pochi giorni nei suoi luoghi di origine, nel Trentino occidentale. Un animale che, pur avendo percorso centinaia di chilometri, non ha mai costituito alcun pericolo per l’uomo e che ora sarà condannato all’ergastolo solo per avere mangiato del cibo malamente custodito in alcune baite in alta quota».

«La sentenza emessa dalla Provincia di Trento è inutilmente crudele perché si accanisce su un animale che ha dimostrato eccezionali capacità di adattamento e sopravvivenza – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici della Lav - aspetti che ne fanno un individuo particolarmente dotato che dovrebbe essere per questo ancora più rispettato e accettato, anche se si è reso responsabile di qualche danno, esclusivamente di carattere economico».

Anche l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) ne chiede il rilascio. In un comunicato l'associazione scrive: "La cattura di M49, “colpevole” di essersi comportato da Orso, e la sua reclusione nel recinto del Casteller, da dove peraltro era già fuggito una volta, dimostra l’incapacità della Provincia di Trento di gestione degli orsi e di applicazione di un programma europeo; programma grazie al quale la Provincia ha ricevuto negli anni cospicui fondi. Il caso di M49, diventato per l’opinione pubblica un simbolo di libertà e natura, è oggi ormai simbolo del fallimento di politiche vecchie e punitive e di amministratori indisponibili anche a studiare, assieme a scienziati e ad esperti, soluzioni alternative alle troppo facili catture”. 

"Il Casteller - aggiune - è una struttura di prigionia che non solo ha spazi risibili per un orso, ma si trova in una zona periferica della città di Trento e quindi vicino alle abitazioni: ricordiamo che M49 lo scorso anno riuscì ad evadere da lì e sottolineiamo che non ci fu comunque da parte dell’orso nessun tentativo di avvicinamento all’uomo e che mantenne sempre un comportamento elusivo. Inoltre, il Casteller non è certo un santuario, non dispone di spazi sufficienti, di isolamento in contesti naturali e non lavora per delle possibili liberazioni in ambienti non antropizzati. Al contrario, come abbiamo chiesto tante volte, occorre lavorare anche oltre le Province e a livello europeo ed extra europeo, dove i santuari esistono e svolgono un buon lavoro.”

"Chiediamo - conclude l'Enpa - che M49 possa avere a disposizione una equipe di etologi, di veterinari e di scienziati che possano adoperarsi per la sua liberazione, e che la Provincia di Trento non lo condanni a condurre una miserabile esistenza di prigionia all’interno del Casteller. Da parte nostra, considereremo direttamente responsabili i vertici della Provincia se all’animale dovesse succedere qualcosa di ulteriormente grave o irreparabile".

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