Non ce l'ha fatta il ragazzo di 19 anni rimasto 20 minuti sott'acqua nel lago di Caldonazzo

Ha lottato tra la vita e la morte, all’ospedale Santa Chiara di Trento, il ragazzo di 19 anni, L.F., residente a Roncogno ma di origine marocchina, precisamente di Casablanca, dopo essere stato per una ventina di minuti sotto acqua al lago di Caldonazzo. Ma non ce l’ha fatta.

Oggi pomeriggio il suo cuore si è fermato per sempre. In tutti modi i medici hanno tentato di salvarlo, prima strappandolo alla morte in riva al lago, poi cercando di farlo riprendere. Ma i loro sforzi sono risultati vani: troppi quei minuti passati sott’acqua.

Ieri sera, poco dopo le 18, si trovava nella spiaggia libera tra Valcanover e Ciolda insieme ai cugini, fratelli tra loro. I tre da circa un anno sono in Trentino per lavorare come stagionali nella raccolta delle frutta. Visto l’ultimo sole e una temperatura esterna di circa 25 gradi, i tre si sono tuffati in acqua. Quando si trovavano a una decina di metri dalla riva, improvvisamente L.F. è scomparso sotto acqua, forse per un malore, più probabilmente per una congestione. I due fratelli hanno provato a cercarlo, senza fortuna.

Dalla spiaggia, intanto, è stato lanciato l’allarme con la telefonata di una signora. Erano circa le 18.15. Nel frattempo alcune persone si sono tuffate nel tentativo di recuperare il giovane. Poi l’intervento dei bagnini di Spiagge Sicure. «Avevamo terminato la nostra giornata lavorativa - spiega il responsabile Marco Salvo - e stavamo facendo un normale briefing di fine turno nella nostra sede alle Barche. Alle 18.20 è arrivata la chiamata: siamo saliti sul gommone e due minuti dopo eravamo sul posto per le manovre di ricerca».

Sul gommone con Salvo il collega Silvio Battaini, esperto sub e maestro di salvamento, e due bagnini, Samuel Tognon e Alberto Gretter. A tuffarsi è stato Battaini. «Ha svolto la ricerca senza bombole, in apnea: abbiamo ritenuto fosse più rapido. Si è immerso tre volte, perché la visibilità era scarsa, ma al terzo tentativo l’ha individuato. Il profondimetro segnava 9 metri».

Il giovane è stato messo sul gommone e portato in spiaggia, dove in attesa c’era l’ambulanza del 118 di Pergine, con il personale sanitario che ha subito iniziato le operazioni di rianimazione. L.F. è rimasto sotto acqua per circa venti minuti, ma grazie al massaggio è stato riportato in vita. Le sue condizioni erano comunque gravissime. Intorno alle 19 l’elicottero del 118, nel frattempo giunto sulla spiaggia, ha portato il ragazzo al Santa Chiara. Dove oggi, purtroppo, è morto.

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