Famiglia cooperativa e Sait Senza domeniche, a rischio 400 lavoratori stagionali

Sait chiude il bilancio 2019, che va in assemblea lunedì, col fatturato a 316 milioni di euro, +2,1% rispetto all'anno precedente, l'utile a 1,8 milioni e il patrimonio che sfiora i 100 milioni - 99,5 per la precisione - a fronte di debiti scesi a 36,7 milioni. Alle Famiglie cooperative vanno 5 milioni 250 mila euro di ristorni. Ma se si considerano anche margini e sconti, le risorse garantite ai soci balzano a 97 milioni, 4 in più dell'esercizio precedente. Il primi cinque mesi del 2020, con l'effetto Covid, fanno volare le vendite di oltre il 20% con punte fino al +31% per i negozi più piccoli. L'estate però è incerta, soprattutto per l'andamento dei flussi turistici. E a questo si aggiunge la chiusura domenicale e festiva prevista dalla giunta provinciale, che rischia di provocare danni economici ingenti e perdite nell'occupazione, a partire dai 400 lavoratori stagionali nei negozi delle Famiglie coop.

«L'assemblea la faremo col rappresentante designato, ma gli incontri territoriali sono stati con la presenza fisica dei soci - spiega il presidente del consorzio Roberto Simoni - Il 2019 ha superato le prospettive, sia in termini di solidità, con il rapporto tra posizione finanziaria netta (debiti netti) e Ebitda (margine lordo) sceso dall'8% degli anni scorsi al 2,67%, sia in termini di risorse ai soci, a cui tra margini, sconti e ristorni va un terzo del fatturato».
Al risultato ha contribuito la soluzione della crisi di Trento Sviluppo, la società dei superstore. La vendita del supermercato di Rovereto a Despar, spiegano il direttore generale Luca Picciarelli e il direttore finanziario Marcello Gaiani , ha abbassato la quota di mercato della cooperazione di consumo nei negozi di più di 400 metri quadri, ma ha portato Trento Sviluppo da 2 milioni di perdita a 443mila euro di utile. Ora la quota di mercato coop su tutte le dimensioni è del 33,75%, che sale al 74,84% per i negozi fino a 400 metri. La maxi ristrutturazione da oltre 3 milioni del superstore di Trento sud è slittata per l'emergenza Covid, ma non è l'unico investimento nei punti vendita. «Nelle prossime settimane ristrutturiamo i negozi di piazza Lodron e corso III Novembre e, in collaborazione con la Famiglia cooperativa, il negozio di Predazzo. Ai primi dell'anno prossimo apre il negozio in piazza Walther a Bolzano».

La crisi Coronavirus ha mostrato l'importanza dei piccoli negozi di paese. «Abbiamo garantito, fra mille difficoltà, il costante approvvigionamento dei nostri punti vendita - sottolinea Simoni - Ma c'è anche il ruolo sociale, al fianco delle persone in difficoltà e degli anziani, consegnando la spesa a domicilio in modo gratuito».
La crescita dei primi mesi diventa ora però più incerta. Anche per la scelta della Provincia sullo stop alle aperture domenicali, salvo le località turistiche, tutte da definire. «Questa scelta produce un danno incalcolabile - sostiene Picciarelli - Lo scorso anno nelle domeniche dei mesi estivi le Famiglie coop delle zone turistiche hanno fatturato tra i 7 e gli 8 milioni. Almeno la metà, con una stima prudentissima, sono attribuibili ai turisti. Con la chiusura si perderebbe un servizio apprezzato e una quota consistente di fatturato. Ci sono inoltre centinaia di addetti stagionali attualmente in stand-by che rischiano di non venire occupati e di perdere reddito». Ieri sera c'è stato un altro incontro con la Provincia. «Ma la sensazione è di essere spettatori di una decisione già presa».

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