A piedi da Aosta a Roma mamma, papà e tre figli sulla Francigena post-Covid

Chissà se anche questa volta cercheranno di capire “che rumore fanno le farfalle”. Probabilmente sì, perché chi si mette in cammino cerca sempre, sotto sotto, qualcosa di inafferrabile.

La famiglia Damiani-Marchese, di Sopramonte, ha già percorso 2.600 km a piedi, negli anni scorsi, sul cammino di Santiago (itinerario francese, portoghese e sivigliano: raccontati appunto nel libro «Il rumore delle farfalle»). Quest’anno, un omaggio ad un’Italia che cerca di risollevarsi dopo la batosta del Coronavirus.
«Mille chilometri nel Paese più bello del mondo, che è l’Italia» è la sintesi di mamma Eliana Agata Marchese, insegnante al liceo, che i lettori dell’Adige hanno seguito con affetto e costanza, su queste pagine, nei mesi scorsi grazie al suo “Diario di una mamma prof” in quarantena con i tre figli.

Papà Sergio è giornalista dell’Adige. La truppa familiare è completata da Caterina, 12 anni, Silvia di 10 e il piccolo Luciano, 4, «capace - assicurano i genitori, consapevoli di non esagerare - di camminare almeno 10 km al giorno».
La famiglia trentina in 50 giorni percorrerà la distanza tra il passo del Gran San Bernardo, in Valle d’Aosta e Roma (l’arrivo sarà in Piazza San Pietro) lungo la via Francigena, che attraversa Piemonte, Lombardia, Emilia, Liguria, Toscana, Lazio.

Sono partiti stamattina: «Dormiremo dove capita, negli ostelli, anche se molti non sono ancora aperti dopo l’emergenza Coronavirus; da privati, in qualche albergo, cercando di non sforare il budget che ci siamo dati: cento euro al giorno tra vitto e alloggio. Forse qualcuno camminerà con noi per un tratto. Capita così nei cammini. La nostra non è una sfida alle regole del distanziamento - ha aggiunto la coppia alla vigilia della partenza - né un pellegrinaggio religioso, né una performance sportiva».
In cammino semplicemente per dire grazie al proprio Paese e ribadire, a piccoli passi, sotto il sole o i temporali, con qualche callo o vescica ai piedi, quanto è bello essere famiglia, camminare insieme, amare l’Italia («Italia ti amo» è il “titolo” del viaggio, che si potrà seguire su Instagram e Youtube, tramite foto, video e diari (curati dalla prof e dal giornalista).

Una voglia di muoversi maturata durante i mesi di lockdown, in cui tutti abbiamo dovuto riconoscere quante cose, come camminare all’aria aperta o respirare, non vadano date per scontate. Uno zaino a testa, con l’essenziale, e sveglia presto al mattino, per mettersi in cammino con il fresco: «Sarà forse l’aspetto che mi peserà di più» confessa mamma Agata. «Sarà faticoso, avventuroso e divertente» è la saggia certezza di Caterina. Nei suoi occhi, la serena impazienza di scoprire e meravigliarsi.

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