Grigliata post Covid-19 per ritornare alla vita: si ritrovano dopo la malattia

di Flavia Pedrini

Mai grigliata ha avuto sapore migliore. E non solo per l’abilità del cuoco ai fornelli. No, braciole e lucanica in questo caso avevano il gusto del ritorno alla vita e il profumo di una ritrovata normalità, dopo la burrasca della malattia.

La paura del coronavirus e i giorni in ospedale sono ora alle spalle, ma l’amicizia - nata o cementata da quell’esperienza - è ben salda.

E così domenica, a Vermiglio, c’è stato un ritrovo particolare nel giardino di Achille Serra, organizzatore della storica Festa della Fratellanza di Passo Paradiso e proprietario del Museo della Guerra Bianca. Con lui c’erano due compaesani, Giulio Lampis e Fernando Panizza, presidente del Circolo pensionati e anziani e Andrea Faneroni, che invece è bresciano. Tutti e quattro guariti dal covid-19.

«Abbiamo festeggiato il ritorno a casa dall’ospedale di Arco: dopo un lungo periodo avevamo voglia di vederci», racconta Achille Serra. Domenica, come detto, il pranzo all’aperto e nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale. «Con amici e parenti - prosegue - abbiamo fatto una grigliata buonissima ed è passato a trovarci per stare in compagnia anche don Enrico Pret. Siamo stati tutti e quattro ricoverati per il virus: io, Fernando, Andrea e Giulio e ci hanno festeggiato alla grande». Il bel tempo e la musica hanno fatto da cornice ad una giornata da ricordare.

Fernando Panizza e Achille Serra in marzo si erano ritrovati all’ospedale di Arco.
«I primi giorni, quando avevo l’ossigeno, ero di fronte ad un mio paesano e per fortuna abbiamo potuto parlare, per quel poco che si riusciva e ci siamo un po’ confortati», aveva raccontato Serra all’indomani delle dimissioni.Con Andrea Faneroni aveva condiviso la stanza. Il compaesano Giulio Lampis, invece, era stato ricoverato negli ospedali di Trento e Rovereto. Tutti e quattro hanno superato la malattia ed hanno potuto riabbracciare le loro famiglie. «Ad organizzare il ritrovo, a dire la verità, sono state le nostre mogli, che durante il nostro ricovero si sentivano al telefono, anche per darsi conforto», spiega Serra.

La paura di chi ha dovuto combattere il virus era infatti la stessa di chi, per giorni o settimane, attendeva da casa la notizia di un miglioramento, senza la possibilità di potere stare accanto al proprio caro. Per questo il grazie dei quattro amici va in particolare ad Ada, la moglie di Fernando, a Carmen, moglie di Achille, a Rosella, moglie di Giulio e Carla, fidanzata di Andrea.

Ma il pensiero, domenica, è andato anche a tutti gli altri ammalati, che sono riusciti a superare il virus e a chi, purtroppo, non ce l’ha fatta. E poi ai medici, agli infermieri e tutti gli operatori sanitari in prima linea in questi mesi. Ma ora c’è tanta voglia di ricominciare. «Torniamo a goderci la vita e a lavorare», conclude Serra.

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