Zecche, insidiose e vicine Già una decina le infezioni negli ultimi due mesi

Sono già una decina le infezioni causate dal morso di una zecca registrate negli ultimi due mesi. Per fortuna si è trattato della forma più lieve, con febbre, ma senza la compromissione neurologica, anche se in un paio di casi si è reso necessario il ricovero.
Con l’arrivo dell’estate e delle belle temperature sale il rischio di incontri ravvicinati con questi piccoli animaletti. Per questo è bene mantenere il livello di attenzione alto, soprattutto se si frequentano abitualmente i boschi e prevenire i rischi.
L’Azienda sanitaria, ieri, ha attivato il servizio di prenotazione della vaccinazione contro l’encefalite da zecca: l’appuntamento può essere fissato attraverso il Cup, con modalità on line oppure telefonica. 

Come detto, sono già una decina i casi di infezione segnalati in seguito al morso di una zecca. «Anche perché - evidenzia la dottoressa Maria Grazia Zuccali, responsabile
dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica - anche per conseguenza del lockdown gli animali che le trasportano si sono mossi meglio sul territorio e si sono avvicinati di più».

Alcuni cittadini si sono già trovati alle prese con le spiacevoli conseguenze del morso di zecca. «Ma per fortuna non sono stati casi gravi, in gran parte avevano febbre, dunque senza una compromissione neurologica», spiega. Per questo il consiglio, soprattutto a chi frequenta abitualmente i boschi e gli spazi verdi, è quello di vaccinarsi contro l’encefalite da zecca.
Che fare se si scopre di avere una zecca? «Si deve toglierla il prima possibile e non andare al pronto soccorso», sottolinea Zuccali. Se dopo qualche giorno dovesse manifestarsi una borelliosi, ovvero un eritema migrante (si nota una chiazza rossa in lieve rilevo entro trenta giorni dal morso), basta rivolgersi al proprio medico di base, che somministrerà una terapia antibiotica.

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