Il noneso padre Eusebio Chini sarà presto beato

di Luigi Sandri

Ad oltre tre secoli dalla morte, sarà beatificato - si spera presto - il noneso padre Eusebio Chini, gesuita, missionario in Messico, in California e in Arizona, scienziato: infatti il Papa, sabato, ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare un decreto che attesta le sue “virtù eroiche”, ultimo gradino prima di arrivare alla gloria degli altari.

Nato nel 1645 da una modesta famiglia a Segno - oggi frazione di Predaia, in Val di Non - Chini, nell’infanzia, subì una malattia che per poco non lo uccise. Ristabilitosi, studiò nel collegio di gesuiti di Trento, e poi in Tirolo, decidendo infine di entrare nella Compagnia di Gesù. I superiori lo mandarono nella Nuova Spagna (attuale Messico) per fondare una missione nel nord del Paese.

Imbarcatosi su navi spagnole nel 1681 e giunto laggiù, si dedicò con grande impegno alla evangelizzazione dei nativi, dispiegata con dolcezza e rispettando i loro diritti anche opponendosi ai “conquistadores” che volevano obbligare gli “indios” ai lavori (forzati, di fatto) nelle miniere di argento.

Coniugò la sua attività di missionario con la disponibilità a mettere a disposizione della gente le sue grandi conoscenze scientifiche e naturalistiche. Perciò insegnò agli autoctoni nuovi metodi di coltivazione delle messi e di allevamento del bestiame. Si dedicò, inoltre, a lavori cartografici ancor oggi molto ammirati per la loro accuratezza.

Per quanto bellicose tra loro, le tribù dei nativi accolsero volentieri l’opera del sacerdote, che si faceva chiamare padre Francisco Kino. Egli si spese anche in territori che, poi, sarebbero diventati parte degli Stati Uniti d’America, come la California e l’Arizona.
Stremato dal lavoro, morì nel 1711.

La sua opera di pioniere, oggi ben riconosciuta in Messico, è evidenziata anche a Washington: e qui, nel Campidoglio, vi è una sua statua, che lo colloca tra i “padri della patria”.

Personalità multiforme che fa onore al Trentino, il gesuita missionario, scienziato e operatore sociale sarà beatificato quando, dopo accurata indagine, la Santa Sede attribuirà alla sua intercessione una guarigione umanamente inspiegabile.

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