Scuola: subito oltre 300 assunzioni, ma resta aperta la partita dei 500 prof in più per l'aumento di classi E dal 2021 entrerà in servizio l'ispettore scolastico

di Nicola Marchesoni

Saranno quattro. A partire dall’anno scolastico 2021/22 nella scuola trentina ci sarà una nuova figura, quella dell’ispettore.
Il via libera arriverà con l’assestamento.
Sotto la regia della sovrintendente Viviana Sbardella, oltre ad intervenire per risolvere delle situazioni particolarmente complesse nei rapporti tra dirigenti scolastici, docenti, studenti e famiglie, avrà una lunga serie di compiti. Valutare e migliorare se necessario la didattica portata avanti in un determinato istituto, vigilare ed assistere agli esami conclusivi nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, seguire alcuni progetti sperimentali. E, ovviamente, effettuare delle ispezioni.

Il reclutamento dei seguenti manager, perché poi di questo si tratta, avverrà attraverso un concorso che si terrà in primavera.

Potranno parteciparvi i dirigenti scolastici e i docenti a tempo indeterminato con una laurea che abbiano maturato almeno 7 anni di servizio effettivo, pure da “determinati”, nelle scuole statali e provinciali.

«Abbiamo deciso - spiega l’assessore provinciale all’Istruzione Mirko Bisesti - di introdurre a livello locale una figura che nel resto d’Italia c’è già. Ce lo chiedevano da tempo diverse componenti del mondo scolastico trentino. Non si tratta di un’imposizione calata dall’alto». E prosegue: «Una cosa che voglio chiarire è che l’ispettore non deve essere visto come colui che dà le pagelle ai dirigenti e ai professori. Chi lo pensa commette un errore. Parliamo di una persona preparata per alzare la qualità della nostra scuola».

L’introduzione della disciplina che regola in modo trasparente la possibilità della Provincia di dotarsi di personale ispettivo, viene incontro ad una richiesta storica delle organizzazioni sindacali. «Troppe volte tali incarichi - affermano i rappresentati di Uil, Cisl e Cgil - sono stati affidati sulla base di scelte adottate nel chiuso di stanze e corridoi di palazzo. Si ritiene necessario, vista la nostra limitata dimensione territoriale (provinciale), che le prove concorsuali, poste al termine di un percorso formativo in forma di corso - concorso, siano oggettive e trasparenti». E ancora: «L’introduzione che disciplina la materia di ispettore scolastico dovrà essere occasione di distinzione di ruoli e funzioni con il sovrintendente scolastico, anche al fine di evitare sovrapposizioni di competenze ed interventi».
Previste oltre 800 assunzioni.
Intanto, i sindacati si sono intanto incontrati con Mirko Bisesti ieri pomeriggio. A loro l’assessore ha assicurato che entro la prima metà del mese di agosto verranno stabilizzati in via definitiva 333 insegnanti: 140 per la primaria, 60 sulla secondaria di primo grado, 128 su quella di secondo grado ed infine 5 insegnanti di religione. Successivamente ne saranno assunti a tempo determinato circa 500.

Uil, Cisl e Cgil hanno fatto notare alla giunta che le risorse economiche accantonate ed inserite in assestamento, pari a 45 milioni, sono insufficienti, rispetto agli obiettivi che si vogliono perseguire. «I 18 milioni per i gradi di scuola che accompagneranno gli allievi da 6 a 19 anni - queste le loro parole - debbono essere quantomeno raddoppiati. Si pensi che l’aumento del 10% delle classi ovvero oltre 300 classi in più, dovrebbero generare non meno di 500 docenti in più. Quasi 20 milioni di euro. E questo solo per il personale docente».
L’assessore Bisesti, oltre a spiegare che si sta lavorando a spron battuto per assicurare un regolare avvio di anno scolastico “in presenza”, ha informato la controparte che alcuni fondi verranno risparmiati facendo in modo che una parte delle ore che gli insegnanti in un anno (dalle 40 alle 70, ndr) hanno sotto la voce formazione dovrà essere fatta con gli studenti. Questo consentirà alla Provincia di assumere meno docenti a tempo determinato.
Per quanto riguarda l’attività didattica a distanza, i sindacati hanno poi ribadito che essa «è giustificabile esclusivamente in vista della necessità di un nuovo lockdown, per cui va progettata solo come possibilità di emergenza».

Stefania Galli (Cisl) si aspettava dall’incontro più notizie in merito alla ripresa delle lezioni: «Siamo a metà luglio, credo che sarebbe il momento di avere un quadro ben definito sulla ripartenza. Lo attendiamo al più presto».


 

Oggi la la Giunta provinciale ha fissato le direttive per la programmazione delle assunzioni in ruolo dei docenti di scuola primaria e secondaria per l’anno scolastico 2020/2021.
L’assunzione a tempo indeterminato avverrà per il 50% dei posti attraverso lo scorrimento delle graduatorie concorsuali per esami e titoli, nel rispetto dell’anno di approvazione, mentre per il restante 50% i criteri prevedono di attingere i nominativi dei neoassunti per il 25% dallo scorrimento delle graduatorie provinciali per titoli e per un 25% dalle graduatorie del concorso straordinario per titoli.

Con successive determinazioni della dirigente del Servizio per il reclutamento e la gestione del personale della scuola e, per quanto di competenza, della sorastant de la scola ladina, verrà data applicazione alle direttive, individuando il contingente numerico delle assunzioni suddiviso per classi di concorso. Successivamente si procederà all’individuazione e alla convocazione dei docenti per la sottoscrizione del contratto a tempo indeterminato.

Con lo stesso provvedimento sono state approvate anche le disposizioni relative alle misure organizzative e di igiene pubblica per consentire in sicurezza lo svolgimento in presenza delle convocazioni per le assunzioni degli stessi docenti, nel rispetto della prevenzione e del contrasto alla diffusione del Covid-19.

Per chi e quando suona la campanella
Sono circa 70.000 gli studenti della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, formazione professionale che il 14 settembre 2020 torneranno sui banchi di scuola. Le lezioni si concluderanno il 10 giugno 2021. Qualche giorno prima, il 3 settembre, torneranno alla scuola dell'infanzia 14.000 bambini. Per loro la scuola si concluderà il 30 giugno 2021.

Gli scenari possibili
La pandemia ha costretto l'amministrazione provinciale a programmare l'avvio dell'anno scolastico tenendo conto di 4 possibili scenari: contagio zero, basso grado di contagio (situazione di attenzione), medio grado di contagio (ritorno del virus) e un alto grado di contagio, quindi la diffusione del virus con conseguente ritorno al lockdown.
Nel caso di totale assenza del virus si proporrà un'offerta formativa a regime ordinario, con misure di igiene e sicurezza standard. In uno scenario di attenzione - ovvero un basso grado di contagio - sarà garantita a settembre l’offerta formativa in presenza con misure di attenzione e prudenza (igienizzazione, sanificazione, distanziamento). Nel caso ci fosse un ritorno importante del virus sarà attuato un modello didattico integrato (in presenza e didattica a distanza). Tale ipotesi dovrà in ogni caso salvaguardare le categorie più fragili degli studenti. Infine, nel caso di un nuovo lockdown è previsto l'uso esclusivo di una didattica digitale da remoto, con definizione di apposite linee guida.

La scuola per il futuro: i punti chiave
Nelle linee guida provinciali sono stati indicati alcuni punti chiave sulla base dei quali si sta programmando il nuovo anno scolastico e che saranno poi dettagliati nell'apposito Piano scuola a.s. 2020/2021. Tra questi:
- piani di apprendimento individualizzati e piano straordinario di recupero;
- risorse straordinarie per fronteggiare l’emergenza;
- patti educativi tra scuola, famiglia e territorio;
- flessibilità, per adattarsi alla realtà in continua evoluzione;
- bambini, studenti, docenti, famiglie e personale scolastico dovranno attenersi al protocollo salute e sicurezza;
- garanzia del tempo scuola, ovvero non sarà ridotta l’offerta scolastica;
- piano straordinario di formazione del personale scolastico(realizzato con il supporto di Iprase);
- tavoli di confronto e azioni di monitoraggio;
- consolidamento delle esperienze maturate nei mesi di lockdown grazie all’utilizzo delle tecnologie.

A scuola in sicurezza
Le linee guida valide per l’intero sistema di istruzione e formazione provinciale prevedono l'applicazione del protocollo scuola salute e sicurezza. Tra i punti principali:
- gruppi classi dimensionati (stabili e con distanza di sicurezza)
- accesso e uscita da scuola scaglionati e con procedure definite
- educazione fisica e attività pratiche con distanze maggiorate
- mensa e intervallo sì, ma con le dovute precauzioni
- aerazione frequente dei locali
- igienizzazione delle mani e sanificazione dei locali e delle attrezzature
- ammissione in classe con temperatura inferiore a 37.5°
- uso della mascherina solo negli spostamenti.

La scuola in sicurezza richiede però l’impegno di tutti, in particolare nel rispettare le distanze, nei mezzi di trasporto, nelle relazioni interpersonali e nelle procedure di igienizzazione e sanificazione.

Più risorse professionali per garantire sicurezza e tempo scuola
Per fronteggiare la necessità di un maggior numero di ore per garantire il tempo scuola sono previste due azioni. La prima prevede che agli insegnanti in servizio venga chiesta una nuova proposta contrattuale per il 2020/2021 che garantisca una rimodulazione con più attività docente a contatto diretto con gli studenti. L'altra azione prevede un'integrazione dell'organico di circa 500 unità complessive.

Risorse straordinarie 
Sono 45 milioni le risorse straordinarie messe in campo per fronteggiare l’emergenza. Di questi 33 milioni di euro sono destinati ai docenti, 5 milioni al personale Ata, 4 milioni per i bisogni educativi speciali, 3 milioni per arredi e attrezzature. Per quanto riguarda l'edilizia scolastica è prevista un'integrazione ai budget comunali per coprire gli investimenti straordinari necessari per mettere in sicurezza le strutture.

 

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