Violenza sessuale su una ventenne disabile: spunta un quarto uomo, un vecchio di 79 anni

di Marica Viganò

È dall’autunno dello scorso anno che la vittima, una ragazza ventenne con profonde fragilità, subiva le morbose attenzioni dei tre uomini conosciuti sui social e arrestati dalla polizia per violenza. Atti sessuali e minacce: come ricostruito dagli investigatori della squadra mobile, i due fratelli, 59 e 63 anni, e l’anziano amico di 82 anni la tenevano in pugno. «Raccontiamo tutto ai tuoi genitori e a tutto il paese, così sapranno cosa fai con noi»: è questo il senso delle parole con cui gli adulti la ricattavano. Ottenendo l’effetto sperato: la paura che mamma e papà venissero a sapere della situazione ha bloccato la ragazza, incapace di denunciare gli abusi fisici e di scappare dagli aguzzini.

Gli uomini la tempestavano di telefonate e di sms: oltre mille da ottobre 2019 a marzo 2020, periodo in cui sarebbero avvenuti gli episodi contestati. Per aggirare il controllo dei genitori, il più vecchio del gruppo obbligava la ragazza a spegnere il cellulare durante i loro incontri affinché non potesse rispondere alle chiamate ed ai messaggi di mamma e papà.
La drammatica vicenda è accaduta in Alta Valsugana ed è venuta alla luce grazie alla segnalazione della madre della ragazza alla polizia postale di Trento, nel marzo scorso (come riferito sull’Adige di ieri). Le indagini, coordinate dalla procura di Trento, hanno coinvolto gli uomini della squadra mobile. Immediatamente sono stati predisposti servizi in borghese per proteggere la vittima, all’insaputa di quest’ultima: un "piano" che con molta discrezione ha evitato che la ragazza avesse contatti con altri adulti che avrebbero potuto approfittare di lei. Proprio durante questa attività di prevenzione e di protezione, è stato identificato un 79enne: l’anziano rischia la denuncia per tentata violenza sessuale.

Come ricostruito dagli investigatori, coordinati dalla procura di Trento, la ragazza ha conosciuto su Instagram i due fratelli, già noti alle forze dell’ordine, che ora si trovano in carcere per violenza sessuale di gruppo, violenza sessuale e minacce, reati aggravati dalla condizione di fragilità della vittima. Attraverso i due uomini, sarebbe venuta in contatto con il terzo adulto arrestato, l’ottantaduenne che è ai domiciliari per violenza sessuale aggravata. Gli abusi sarebbero stati confermati anche dalle alcune immagini che fanno parte delle 140 fotografie trovate dalla polizia sui cellulari dei fratelli e della ragazza. Le indagini non si fermano: da verificare, attraverso l’analisi dei telefonini e dei computer, se quelle immagini siano state condivise dagli arrestati con altre persone (si configurerebbe il reato di divulgazione di materiale pornografico) e se ci siano altri uomini coinvolti nella violenza (oltre ai tre arrestati e al 79enne identificato).

Per la vittima l’incubo è finito. La ventenne si sta riavvicinando ai genitori, imparando anche ad accettare i loro consigli. Uno spiraglio di serenità dopo un lungo periodo di dolore e di disperazione.

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