Mario Casna, il figlio e la ex moglie nell'inchiesta per evasione fiscale caccia a due conti in "paradisi fiscali"

Viaggi di studio all’estero “gonfiati” per ottenere dalla Regione più contributi pubblici. È questa l’ipotesi investigativa su cui lavorano i finanzieri della Compagnia di Trento. I reati ipotizzati sono truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico ed evasione fiscale. Nel registro degli indagati sono stati iscritti l’ex consigliere provinciale ed ex dirigente scolastico ed ex consigliere provinciale della Lega Nord Mario Casna (difeso dall’avvocato Andrea de Bertolini) e il figlio Luigi (difeso dall’avvocato Vincenzo Comi del Foro di Roma). Nei guai, anche se con posizioni che appaiono marginali, è finita anche la ex moglie di Casna (difesa dall’avvocato Paolo Corti del Foro di Bolzano) e due collaboratori dell’associazione. Tutti gli indagati respingono le accuse.

L’inchiesta penale, coordinata dal pm Pasquale Profiti, è stata aperta in seguito ad una verifica fiscale sull’Associazione Europa, fondata da Mario Casna ormai una ventina di anni fa. Scavando nella documentazione, relativa al quinquennio 2015-2020, le Fiamme Gialle hanno scoperto che le spese relative ad alcuni soggiorni all’estero, soprattutto in Irlanda e Inghilterra, organizzati dall’associazione Europa e finanziati dalla Regione Trentino Alto Adige, erano stati “gonfiati”. In pratica sarebbero stati messi in conto alla Regione spese mai sostenute: in alcuni casi veniva indicato un numero di partecipanti superiore al reale, oppure si chiedeva il contributo per un soggiorno all’estero di tre settimane quando la permanenza in realtà era di due.

Inoltre all’Associazione Europa si contesta la partecipazione, attraverso il coinvolgimento delle Comunità di valle, a più bandi regionali per soggiorni all’estero quando invece secondo l’accusa il limite era di un bando all’anno.
Gli investigatori ora stanno cercando di recuperare il denaro che sarebbe stato illecitamente ottenuto dalla Regione. Pare che i soldi, almeno in parte, siano finiti su conti esteri aperti in due diversi paradisi fiscali. La presenza di denaro oltre confine è per ora solo un’ipotesi investigativa che però avrebbe già ottenuto i primi riscontri investigativi. Saranno le rogatorie internazionali a confermare o meno la presenza di conti esteri e soprattutto l’origine del denaro custodito.

Intanto la procura ha messo le mani avanti a tutela della Regione. Il giudice ha concesso un sequestro preventivo da oltre un milione di euro, denaro che si sospetta possa essere finito illecitamente nella disponibilità dei due principali indagati. I Finanzieri hanno “congelato” conti correnti bancari, titoli e proprietà immobiliari di Casna padre e figlio per un milione di euro. Naturalmente in questa fase preliminare le accuse sono ancora tutte da dimostrare, anche se il sequestro preventivo ha già superato il primo vaglio del Tribunale del riesame che ha respinto la richiesta di dissequestro avanzata dalla difesa.
C’è poi un secondo fronte investigativo sul terreno fiscale. La procura contesta un’evasione fiscale di circa 2 milioni di euro. Questo perché secondo gli inquirenti l’Associazione Europa non sarebbe stata un ente no profit, ma avrebbe operato come un soggetto commerciale; e come tale tenuto a pagare tassazione piena.

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