Resti umani ritrovati nel lago di Cavedine Dopo l'autopsia si attendono altri esami

di Leonardo Pontalti

Servirà ancora tempo, prima che i carabinieri della compagnia di Trento possano avere a disposizione elementi concreti sui resti umani recuperati domenica pomeriggio nelle acque del lago di Cavedine.

Martedì in tarda mattinata l'anatomopatologo incaricato di effettuare l'autopsia sul bacino affiorato nei pressi della sponda ovest dello specchio d'acqua della Valle dei Laghi ha effettuato gli accertamenti nei locali delle camere mortuarie del cimitero di via Giusti a Trento.

Al momento non sono emerse tuttavia novità, neppure per quel che riguarda il sesso della persona alla quale appartengono i resti: prima di poter fornire agli inquirenti elementi precisi, sarà necessario infatti che il medico porti a termine ulteriori accertamenti, a seguito dei quali preparerà il referto che sarà consegnato ai militari dell'Arma trentini.

Si procederà poi all'invio di campioni ai laboratori del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma, dove verrà estratto il Dna. Un passo fondamentale, per le indagini: da quel momento sarà infatti possibile poterlo confrontare con i campioni di Dna presenti nella banca dati delle persone scomparse.

Per ora, dunque, nessuna novità di rilievo. Neppure per quel che riguarda il luogo in cui il corpo sarebbe finito in acqua. Non è detto che gli ultimi istanti della persona i cui resti sono stati recuperati si siano consumati sulle rive del lago: i frammenti di cadavere potrebbero esservi arrivati - e rimasti per settimane - anche da altre zone, come ad esempio il bacino di Santa Massenza.
Anche su questo fronte il referto dell'anatomopatologo sarà decisivo e fornirà elementi più precisi sulla durata della permanenza in acqua del cadavere, permettendo così ai carabinieri di avere a disposizione intervalli temporali più precisi all'interno dei quali procedere con gli accertamenti.

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