De Col: «Le mascherine? Quando serve, pure in casa come nelle cene fra amici»

di Leonardo Pontalti

«Dobbiamo capire, tutti, che adottare piccole ma importanti accortezze come l'uso della mascherina, è l'unico modo, davvero l'unico, che abbiamo per evitare altri morti e un altro lockdown. O anche solo altre spiacevoli rinunce, come agli incontri tra amici».

È preoccupato Raffaele De Col. Il dirigente provinciale della Protezione civile, componente della task force per l'emergenza Covid, non ama i facili allarmismi «e sono convinto che possiamo farcela. Ma serve davvero l'impegno di tutti. Che ancora non vedo. È questo a preoccuparmi».
De Col non esita a fare esempi: «C'è chi la porta sotto al naso, chi usa modelli non aderenti al viso, chi utilizza visiere trasparenti. Che vanno benone, per carità, ma come aggiunta, un di più, oltre alla mascherina. Non certo da sole».
I numeri dell'andamento del contagio non sono incoraggianti, per questo - all'indomani dell'introduzione dell'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto - quello del dirigente provinciale è un vero e proprio appello.

Dopo un'estate relativamente tranquilla, vissuta quanto più possibile spensieratamente dal punto di vista di determinate attenzioni, dopo i mesi del lockdown, «dobbiamo tutti nuovamente cambiare atteggiamento. Cambiare davvero comportamenti. Anche per quel che riguarda la vita in casa, se ad esempio invitiamo parenti che non vediamo con regolarità o amici. Anche in questi casi è necessario comportarsi come se ci trovassimo fuori dall'abitazione, in un ufficio o in un locale: distanze, lavaggio frequente delle mani. Anche uso delle mascherine, sì. Anche in casa, anche tra amici se non c'è una frequentazione costante, continuativa. È l'unico modo, ripeto, per evitare ulteriori strette».
Che a breve termine, se l'andamento dei contagi non dovesse calare o almeno stabilizzarsi, potrebbe proprio riguardare in prima battuta gli incontri privati, spiega De Col.

«Queste non devono apparire come minacce, ma come considerazioni obiettive, che devono spingere tutti a riflettere. È naturale che se la situazione non migliorasse, dovranno essere adottati ulteriori provvedimenti. E i fatti di queste settimane mostrano come gli incontri privati non possano che rappresentare una delle minacce principali in questo preciso momento. Dunque, o ci comportiamo tutti responsabilmente o dovremo tornare a rinunciare a piccole grandi libertà. Credo che indossare una mascherina, usare i gel e mantenere le distanze siano gesti che si possano fare senza sforzi e di buon grado, di fronte a certe prospettive poco felici».
Dunque, per fare ulteriore chiarezza, meglio ricordare quando va usata la mascherina. «Si fa prima - precisa De Col - a specificare quando si può indossarla. Quando si è soli o quando si è assieme a persone con cui si convive stabilmente. In tutti gli altri casi - in casa, all'aperto, negli uffici, al lavoro, in auto, indossiamola. Per il bene nostro e di tutti. È una delle poche armi che abbiamo e - è acclarato - funziona. Basta poco per fare molto».

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