Test rapidi sui sintomatici, uno su dieci è positivo al Coronavirus

L'inesorabile crescita continua. Una settimana nera: 49 casi lunedì, 41 martedì, 37 mercoledì, 76 giovedì, 52 venerdì e 71 ieri

di Matteo Lunelli

L'inesorabile crescita continua. Una settimana nera: 49 casi lunedì, 41 martedì, 37 mercoledì, 76 giovedì, 52 venerdì e 71 ieri. In totale 326 contagi, che si traducono anche in centinaia di persone in quarantena: mariti o mogli, figli o parenti stretti, ma anche compagni di classe nel caso di minorenni, che per quattordici giorni dovranno isolarsi, rinunciando così alla vita sociale (ed è il meno) e al lavoro. Con ripercussioni forti, ovviamente, sul mondo economico. Ma prima di parlare di economia è assolutamente il caso di concentrarsi sulla salute, perché il ritornello "beh ma sono tutti asintomatici e stanno bene" da qualche settimana viene smentito costantemente dai numeri. Le due persone morte, prima di tutto, lo dimostrano. Poi i ricoveri, che da giorni salgono, seppur di pochissime unità. Ma crescono. I pazienti ricoverati ieri erano 26 (+1 rispetto a venerdì, +3 rispetto a giovedì), distribuiti fra gli ospedali di Trento e Rovereto, e di questi quattro si trovano nei letti ad "alta assistenza" (+1). Fortunatamente ancora nessuno si trova in Terapia intensiva.

I nuovi casi di ieri, come accade da qualche giorno, vanno distinti: 50 sono stati rilevati grazie ai tamponi "normali", che sono stati 2.331 (positività al 2,1%), mentre altri 21 sono stati accertati grazie al "test rapido" e dovranno essere "confermati" nei prossimi giorni. Ma, poiché le statistiche dicono che il risultato delle due tipologie di test, quelli molecolari e quelli antigenici, coincide nel 99% dei casi, quelle 21 persone possono essere considerate contagiate. In tal senso emerge un dato piuttosto inquietante e allarmante. I "test rapidi" vengono eseguiti in Trentino solamente sulle persone sintomatiche, ovvero su chi presenta febbre, tosse o mal di gola: negli ultimi cinque giorni, da quando la Provincia comunica ufficialmente la differenziazione, sono stati letti 873 tamponi antigenici, con 57 persone risultate positive.

Ovvero il 6,5%. Ma se guardiamo solamente agli ultimi tre giorni, la percentuale sale a quasi l'8%. Possiamo dire, quindi, che poco meno di una persona su dieci che ha febbre o tosse risulta poi positiva al Covid-19. In tal senso emerge un'altra considerazione: sull'Adige di ieri abbiamo riferito dell'avvio della sperimentazione dei test rapidi nelle farmacie, in particolare in quella di Piedicastello. Autocitandoci, "... una decina di persone ha eseguito il tampone... ": ecco, la statistica ci dice che almeno una di quelle persone è probabilmente risultata positiva al Coronavirus. Viene quindi da chiedersi se sia il caso di far entrare a piedi una persona che ha la febbre ed è potenzialmente positiva (anche se ovviamente indossa la mascherina, mantiene le distanze e si igienizza le mani) in una struttura pubblica e probabilmente affollata. Inizialmente, infatti, la Provincia aveva parlato di un molto più sicuro "drive through" per questa sperimentazione in farmacia, che avrebbe permesso di non far mai scendere dall'auto le persone.

Tornando ai dati di ieri l'Azienda sanitaria fa sapere che «la maggior parte delle situazioni va ricondotta all'interno dell'ambito familiare e non ci sono al momento notizie significative provenienti dalle indagine condotte sugli ambienti di lavoro. Il contagio di 7 minori ha consigliato di disporre la quarantena per 3 nuove classi (in totale sono 35). Fra i nuovi 50 casi, ben 14 hanno più di 70 anni mentre i minorenni sono 4, tutti di età compresa fra i 6 ed i 15 anni».
Tra i comuni più colpiti ieri, oltre al +10 di Trento spiccano il +9 di Pergine Valsugana e il +8 di Baselga di Piné (probabilmente legato alla Rsa di Montagnaga). Poi troviamo Civezzano con tre nuovi casi, mentre a due Pomarolo, Folgaria, Sant'Orsola e Terzolas.

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