Il mostro della porta accanto: nella rete di pedofili online c'era anche un cinquantenne trentino

C'è anche un cinquantenne di Predazzo, trovato con una ingente quantità di materiale pedopornografico, tra i quattro arrestati nel corso dell'operazione "Cassandra", condotta dalla Polizia Postale di Venezia coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online di Roma disposta dalla Procura della repubblica di Venezia, nell'ambito del contrasto alla pedopornografia online che ha portato all'esecuzione di 16 decreti di perquisizione, arresti ed alla denuncia di altrettanti soggetti, di cui alcuni con precedenti specifici, responsabili di divulgazione, cessione e detenzione di ingente quantità di immagini video e foto pedopornografiche.

Il più anziano del gruppo ha oltre 60 anni, il più giovane 23. Si tratta di impiegati, camerieri, operai. A Trento è stato individuato un uomo di 50 anni, un insospettabile operaio di Predazzo, nel cui computer sono state trovate centinaia di immagini e filmati. L'uomo è sposato ed ha dei figli.

 Sono stati sequestrati migliaia di file. L'attività di indagine si è sviluppata con l'analisi dei dati informatici e delle chat di messaggistica del social Kik e ha portato alla profilazione e alla identificazione di 16 utenti italiani che, scambiavano materiale pedopornografico all'interno di tale piattaforma. La Polizia Postale ha isolato la posizione dei singoli nickname recuperando per ognuno di loro il materiale condiviso ed estrapolando le connessioni IP utili al prosieguo delle indagini. A quel punto una lunga e capillare attività di indagine fatta di ricerche Osint ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili portandoli allo scoperto e fuori dall'anonimato della rete.

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