Autobus e treni affollati? Tante segnalazioni, la Provincia: «Tutto nei limiti del decreto»

La decisione della ministra De Micheli di tenere la capienza massima dei mezzi pubblici all’80%, ritenendo di fatto non pericolose per un possibile contagio le condizioni su cui viaggiano studenti e pendolari non tranquillizza gli utenti disorientati davanti alle rigide regole imposte a scuola (distanziamento, mascherina, misurazione della temperatura) da una parte e la realtà che ogni giorno vivono alle fermate e sui mezzi.

 

Ne ha parlato ieri Roberto Andreatta, il "Mobility manager" della Provincia, il quale ha parlato di «un florilegio di foto di mezzi affollati che ci vengono inviati tutti i giorni da genitori preoccupati». Ma secondo il dirigente, non c'è da preoccuparsi.

«La situazione identica in tutte le realtà, la capacità dell’80% prevista dal Comitato scientifico insieme al Dpcm delle Stato è stata recepita anche sul nostro territorio - ha spiegato Andreatta - . Non siamo insensibili alle tante segnalazioni che riceviamo su asseriti assembramenti sugli autobus ma posso garantire che i controlli sono rigorosi».

Andreatta fa riferimento - ad esempio - alle 19 corse che da Riva, Madonna di Campiglio e dalla valle dei Laghi arrivano al Bus de Vela e sulle quali è stato accertato un carico massimo del 62% e alle 33 corse che giungono dalla Valsugana che hanno un carico 70%, quindi dentro i limiti.

«Vero è che un autobus al 70% all’esterno viene visto come un autobus pieno, ma il comitato scientifico fino ad ora ha ritenuto che la soglia di tollerabilità, tenuto conto delle mascherine per tutti, dell’areazione e della brevità della tratta soprattutto in ambito urbano, possa consentire sino a 5 metro quadro. Noi non raggiungiamo questa cifra e quindi, in questa fase, dobbiamo tranquillizzare le famiglie e tutti quelli che ci mandano foto con ragazzi attaccati perché queste soglie sono previste a avallate dal comitato scientifico».

Ora da più parti, anche per scongiurare l’ipotesi di didattica a distanza per i ragazzi più grandi, viene chiesto di studiare una maggiore differenziazione soprattutto degli orari di uscita dalle scuola che sono quelli dove sono state segnalate le maggiori criticità.

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