L'immunologa Viola: "Stagione bianca? Scordiamoci la vacanza sulla neve, troppi rischi"

Sci e impiantri aperti? Non fatevi troppe illusioni: quest’anno «scordiamoci le vacanza sulla neve, già a Natale. Non si potranno fare. Su questo non ho dubbi, troppo alto il rischio di contagio e troppi rischi di assembramento sugli impianti sciistici». Lo afferma all’Adnkronos Salute l’immunologa Antonella Viola, ordinaria di Patologia generale del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova.

Il coronavirus non dà tregua, e la situazione è gravissima già ad ottobre; quindi bisogna agire di conseguenza. «Ma non è solo la vacanza sulla neve - aggiunge Viola - io limiterei i viaggi e gli spostamenti a meno che non siano indispensabili».

Era stato l’immunologo Crisanti una settimana fa a far discutere, con la sua affermazione: «Lockdown a Natale è nell’ordine delle cose. Potrebbe resettare il sistema». Si era scatenata la polemica, ma alla luce di quello che sta accadendo in Italia (ormai siamo nell’ordine dei 20 mila nuovi contagi al giorno), le sue parole non erano probabilmente campate in aria.

La dottoressa Viole commenta anche il decretoi. Il nuovo Dpcm del Governo «contiene alcune cose buone e altre meno. Tra le prime metto il limite alle sei persone per tavolo nei ristoranti e il non aver chiuso le scuole. Ma sui trasporti non dice nulla, non interviene su un aspetto importantissimo», chiarisce Viola.

Sul fronte scuola «occorre che si vada verso la scelta di fare turni separati la mattina e il pomeriggio. Voglio fare un appello agli insegnanti che sono più restii verso questa soluzione affinché capiscano che può davvero evitare il pericolo di affollamenti nei trasporti locali», avverte la scienziata. Tra gli aspetti del Dpcm che sono piaciuti all’immunologa anche la scelta di rimettere ai sindaci la possibilità di chiudere strade o quartieri in caso di assembramenti.

«È giusto che ci sia questa possibilità - chiosa Viola - non tutte le città vivono quadri epidemiologici a rischio». Inoltre, «ottimo il divieto a fiere, sagre e congressi». Viola conclude ricordando che «non è il caso di chiudere il Paese, siamo in una fase critica ma c’è anche un rischio economico-sociale da prendere in considerazione».

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