Prati, Rosmini e Degasperi ecco le superiori al top in Trentino eccellenza ovunque

di Daniele Benfanti

Liceo Prati saldamente al comando. Un po’ distanziati, ma molto vicini tra loro, il Russell di Cles e il Rosmini di Rovereto, che si sono invertiti i gradini del podio rispetto all’anno scorso. Sono i tre migliori licei classici della provincia secondo Eduscopio, l’osservatorio della Fondazione Agnelli che ogni anno, da sette anni scolastici, valuta migliaia di scuole italiane in base all’indirizzo di studi e ai voti e al numero di esami (crediti) messi in cascina dagli studenti universitari usciti da ogni singolo istituto superiore.
I dati 2020 si riferiscono al triennio 2014-2017, raccolti tra quasi un milione e 300 mila diplomati. Ma vediamo gli altri dati trentini. Tra gli scientifici, che sono dieci in provincia di Trento, successo bis per il Rosmini di Rovereto. Maffei di Riva secondo (terzo nel 2019) e Curie di Pergine terzo. I due licei scientifici del capoluogo, Galilei e Da Vinci, sono preceduti in graduatoria anche dal Russell di Cles, che l’anno scorso era secondo. In coda Arcivescovile e Scuola Ladina di Fassa si sono invertiti gli ultimi due posti.
Degasperi di Borgo, Russell di Cles e Galilei di Trento i tre migliori, secondo i parametri Eduscopio, tra gli scientifici ad indirizzo scienze applicate.
In ambito umanistico, i licei delle scienze umane in classifica sono sette in tutto e in testa, per quanto riguarda produttività e rendimento degli universitari da lì usciti, troviamo, come nel 2019, Degasperi di Borgo, Filzi di Rovereto e Curie di Pergine (che ha scalzato il Guetti di Tione). Russell, Filzi e Rosmini i primi tre per l’indirizzo economico-sociale delle scienze umane.
La Scuola Ladina di Pozza di Fassa si rifà ed è da podio tra i linguistici (terzo posto, dietro La Rosa Bianca e il Maffei di Riva che primeggia), segno che nei territori a maggiore vocazione turistica della provincia, chi studia lingue lo fa a ragion veduta. Un’altra speciale classifica incorona, per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali, quelli con maggiori sbocchi occupazionali: si valutano gli impieghi di almeno sei mesi trovati dai diplomati nei due anni successivi all’esame di Stato e la loro coerenza con il piano di studi.
In questa seconda classifica, in Trentino tra i tecnici economici svetta La Rosa Bianca di Cavalese, seguita dal Martino Martini di Mezzolombardo e dal Marie Curie di Pergine. Rispetto al 2019, la scuola fiemmese supera quella rotaliana. Mentre la privata Gardascuola di Arco, che era terza, scende al sesto posto.
Nel campo degli istituti tecnici tecnologici il Martino Martini con l’80% di studenti che lavorano almeno sei mesi nei 24 successivi al diploma, si prende la rivincita, con un primo posto in cui tiene a debita distanza il Degasperi di Borgo Valsugana e il Floriani di Riva del Garda. Il podio dell’anno scorso vedeva ai primi tre posti Curie, Floriani e Degasperi.
Solo due i professionali: il De Carneri di Civezzano e il don Milani di Rovereto, in quest’ordine nella classifica Eduscopio. Ma c’è anche chi, dopo gli studi tecnici, va all’università: i più brillanti e veloci sono gli studenti usciti dalla Fondazione Mach di San Michele all’Adige, dal Guetti di Tione (praticamente a pari merito) e dal Buonarroti di Trento tra i tecnici tecnologici; Degasperi di Borgo, Pilati di Cles e Guetti di Tione in “pole position” nel campo tecnico-economico.
Insomma, a parte il Prati, re incontrastato tra i classici, e il Galilei per quanto riguarda le scienze applicate, le scuole superiori del territorio battono gli istituti cittadini, sia per quanto riguarda il successivo rendimento universitario (chi dalle valli si iscrive all’università è sicuramente più motivato di chi ci vive vicino) che per la percentuale di occupazione dei propri diplomati.

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