L'addio a Raffaello Sampaolesi Fu difensore civico e giudice di pace

Equilibrato e pacato, ma determinato in tutto quello che faceva. Serio e schivo, ma sempre pronto a tutelare e difendere i diritti delle persone.

E ancora: persona di grande stile ed eleganza morale. Raffaello Sampaolesi si è spento nella serata di ieri, indebolito da alcuni problemi di salute aggravati negli ultimi tempi dal Covid. Aveva 83 anni. A piangerlo la moglie Loredana e i figli Riccardo e Vanessa, oltre alle tantissime persone che aveva incontrato nel corso della sua lunga carriera professionale. E Sampaolesi in ognuna di loro aveva saputo lasciare il segno, facendosi apprezzare appunto per il suo stile inconfondibile.

Lunghissima e di grande valore la sua carriera professionale. Nato a Terni, dopo la laurea in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, ottenne l'abilitazione all'esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma nel 1961. Nello stesso anno conseguì l'abilitazione all'insegnamento delle materie giuridiche ed economiche, con lezioni vertenti in particolare sul ruolo e sulle funzioni del giudici di pace.
Entrato nella carriera direttiva della Banca d'Italia, salì tutti i gradini diventando direttore superiore, con ultima sede di direzione a Trento dal 1989 al 1995.

È stato Giudice di Pace di Trento, ma anche coordinatore dell'Ufficio di Trento e reggente di quelli di Pergine Valsugana e Fiera di Primiero. Nel 2009 venne nominato Difensore civico e fu anche Garante dei diritti dei minori e dei carcerati.
Venne nominato anche Grande Ufficiale dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La data del funerale non è stata ancora fissata.

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