Guide turistiche a cavallo: 49 nuovi "patentati" per i trekking in Trentino

di Luisa Maria Patruno

Il Trentino ha abilitato una cinquantina di nuove guide equestri, tecnicamente chiamate «assistenti di turismo equestre», secondo la legge provinciale del ‘92 che ha istituito questa figura, richiedendo competenze professionali per chi accompagna le persone singole o i gruppi di persone in gite od escursioni a cavallo, assicurando assistenza e fornendo notizie di interesse turistico sui luoghi di transito. Era dal 2006, ovvero ben 14 anni fa, che il Servizio turismo della Provincia, delegato a questo compito, non svolgeva più sessioni di esami di abilitazione a questa professione e c’è voluta la determinazione e l’impegno forte di Sergio Cappello, presidente dell’Ippovia del Trentino Orientale, per ottenere la nuova “infornata” di guide, tra cui molti giovani, con l’esame che si è svolto tra la fine di settembre e i primi di ottobre.

«Per noi - spiega Cappello - è una figura essenziale per promuovere il turismo equestre e valorizzare l’Ippovia, per questo abbiamo sollecitato già qualche anno fa l’allora assessore al turismo Michele Dallapiccola, che si è attivato. Gli uffici della Provincia finalmente quest’anno hanno organizzato l’esame e prima, grazie ai fondi europei del Gal per il territorio della Valsugana, Primiero e Vanoi, abbiamo organizzato con la Cia un corso di preparazione, con una ventina di partecipanti (nella foto), presso il maneggio Amici del cavallo di Borgo con docenti delle federazioni Fise e Fitetrec».

L’abilitazione, che non è prevista a livello nazionale, in Trentino è necessaria (chi esercita quest’attività senza rischia la sanzione) e si consegue con il superamento di un esame pratico a cavallo (gestione del cavallo, governo della mano, insellaggio, dissellaggio, parte montata alle tre andature, messa in sella del cliente, prova pratica in campagna) ed uno di teoria (parte naturalistica- ambientale-turistica del territorio Trentino, organizzazione turistica della Provincia, legislazione in merito alla disciplina, nozioni di veterinaria, primo soccorso, nozioni di ippologia, tecnica equestre, equitazione di campagna).

Giovanna Bezzi, istruttore e tecnico Fise, sottolinea che: «Al 17 giugno 2019 avevamo 111 assistenti di turismo equestre (Ate), anche se non tutti operativi, con il nuovo bando d’esame abbiamo altre 49 nuove guide. L’Ate è una figura turistica importante, soprattutto in questo periodo, dove lo slow trekking e il turismo dolce sta diventando una filosofia di viaggio che promuove un turismo di qualità e si contrappone al turismo di consumo che poco valorizza le tipicità del luogo».

«Nell’epoca della velocità, dove tutto si usa e si consuma il più rapidamente possibile, - aggiunge Bezzi - può far bene ritrovare il piacere di indugiare, fermarsi ad osservare un paesaggio, provare emozioni di fronte allo spettacolo della Natura in tutta la sua bellezza e complessità. Quando si parla di mobilità dolce il cavallo ne diventa sicuramente il miglior interprete».
«L’obiettivo prossimo - conclude Giovanna Bezzi - sarà quello di rivalutare questa “Guida turistica a cavallo” creando un elenco aggiornato a chi risulta operativo, con tutti i recapiti in modo da avere una rete che copre tutto il territorio Trentino».

 

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