Covid in Trentino: oggi altri tre morti Aumentano i malati in ospedale: 459

Altri tre decessi (due donne e un uomo)a causa del covid, oggi in Trentino, il totale dal'inizio della pandemia sale così a 730. L'età media delle persone morte oggi è 85 anni, due decessi sono avvenuti in strutture sanitarie e uno in rsa.

I nuovi contagi sono 278 dei quali 106 riguardano persone oltre i settant'anni. Otto in più rispetto a ieri le persone attualmente positive (2.562). Nelle rsa numeri «significativi, l'80% delle strutture hanno registrato dei casi, ma grazie all'attività di screening va detto che tre quarti dei casi sono asintomatici, sia fra gli ospiti sia fra il personale», ha detto il direttore generale dell'Apss, Pier Paolo Benetollo, confermando che si registrano diversi focolai.

In ospedale si trovano sei pazienti in più nei reparti di malattie infettive (360 i ricoverati), 52 in area per cure ad alta intensità (dato stabile), tre in più in rianimazione dove ora si trovano 47 malati. A fronte di 37 dimissioni si sono registrati ieri 46 nuovi ingressi.
In tutto sono dunque 459 i malati in ospedale.
 
Si registrano inoltre 23 nuovi casi di contagio fra bambini e ragazzi in età scolare; i sanitari stanno ricostruendo la mappa dei loro contatti per stabilire se sarà necessario procedere con l’isolamento delle rispettive classi (ieri quelle in quarantena erano 78).
 
Sono 267 le persone guarite nelle ultime 24 ore, il totale arriva così a 13.497.
 
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, intervenendo alla videoconferenza stampa di questa sera, ha anticipato una nuova ordinanza con la quale decadono una serie di restrizioni introdotte autonomamente per rafforzare quanto previsto dai dpcm.
 
Restano in vigore le regole di prevenzione stabilite a livello nazionale per la fascia gialla di rischio moderato in cui è incluso anche il Trentino.
 
Fra le misure che verranno meno, l'obbligo di indossare sempre la mascherina all'aperto, ma bisognerà averla con sé e metterla se si è con altre persone, salvo i componenti del nucleo familiare.
Decadono anche il divieto di attività sportiva nei centri dei paesi, le chiusure dei mercati e di varie tipologia di negozi che erano chiusi nei week-end o la domenica, il limite di una persona per nucleo familiare nei locali commerciali.
 
Inoltre, Fugatti ha ribadito la necessità di una condivisione europea delle decisioni sul turismo sciistico. In particolare, ha rilevato che l'Austria assume un atteggiamento che lascia margini di imprevedibilità: «Ora annunciano che apriranno le piste solo per i residenti, prima erano orientati ad aprirle a tutti. Non vorrei che poi a Vienna, andando avanti, pensassero di nuovo di aprire ai turisti. Serve chiarezza per evitare che qualcuno faccia fughe in avanti mentre noi siamo costretti ad andare indietro».
 
Quanto alla legge regionale della Valle d'Aosta che riafferma le prerogative delle autonomie locali sulla gestione epidemica, dunque anche sulle decisioni di riapertura di esercizi commerciali e piste da sci, Fugatti ha escluso che il Trentino possa procedere in questo senso. Inoltre, ha sottolineato che la Valle d'Aosta contesta la permanenza in zona rossa e si trova in una condizione diversa rispetto al trentino anche nei rapporti con Roma.


Incremento storico dei contagi in Trentino

 

L'ANDAMENTO DEI RICOVERI

 

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