Superano i varchi per portare il bimbo dal pediatra: multa

Per un automobilista che ha fatto valere le proprie ragioni in merito all'ingresso in zona a traffico limitato senza permesso, se ne contano altri che si sono visti respingere il ricorso. Due i casi su cui si è espresso recentemente il giudice di pace Antonio Orpello, dando ragione al Comune di Trento. Il primo riguarda una automobilista che, nel marzo 2018, ha ricevuto tre verbali elevati a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro. La donna ha pagato la prima sanzione, riconoscendo la propria responsabilità, ma si è opposta alle altre due (in quanto copie del primo verbale), dichiarando di essere assente dalla città da due anni e di non aver notato il divieto di transito. Il ricorso è stato rigettato. Il giudice ha evidenziato che per la Corte di Cassazione «l'automobilista che effettui plurimi ingressi nella zona a traffico limitato, anche qualora siano riferibili tutti al medesimo giorno (...), è tenuto a pagare tutte le contravvenzioni».
Rigettato anche il ricorso di due genitori diretti all'ambulatorio del pediatra, in Ztl. Il verbale di contestazione impugnato risale al 15 dicembre 2017. Il ricorso è stato presentato anche per difetto di legittimazione dei ricorrenti, in quanto la contestazione era stata inviata al proprietario del mezzo, mentre al volante si trovava altra persona. Ma al centro della discussione è l'ingresso in Ztl. Nella sentenza viene evidenziato che l'accesso è consentito se la visita è programmata (con possibilità di chiedere prima il permesso) e se si tratta di un'emergenza (in questo caso è il pediatra che provvede a giustificare l'accesso). Per il giudice tuttavia nel caso in esame non ricorre né l'una, né l'altra ipotesi.

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