Ricattato con un video porno omosex, anziano ex sindaco prima paga poi fa denuncia ai carabinieri

«Se non paghi ti roviniamo, siamo pronti diffondere un video che ti ritrae in atteggiamenti sessuali con un ragazzo di 23 anni». È la frase, pesantissima, che un anziano ex sindaco di un paese del Trentino, si è sentito ripetere più volte da tre presunti estorsori.

Inizialmente l’uomo ha pagato: 3.000 euro per il silenzio. Poi - convinto di non avere nulla da nascondere - ha fatto la cosa giusta: si è presentato ai carabinieri denunciando il ricatto. Ora tre persone, due trentini di mezza età e un giovane albanese, sono a giudizio. Il giudice Claudia Miori ha accolto la richiesta di procedere con rito immediato. Le accuse sono di estorsione e di atti persecutori.


La vicenda risale all’inverno scorso. Nel dicembre 2019 un 23enne prendeva contatti con l’ex sindaco apparentemente ringraziandolo per un favore lavorativo ricevuto. I due si incontravano più volte assumendo poi nel corso di due incontri che risalgono al 4 e al 12 gennaio 2020 quelli che secondo l’accusa erano dei «palesi atteggiamenti sessualmente provocatori». Il giovane avrebbe mostrato delle immagini pornografiche dal suo cellulare e avrebbe compiuto atti di autoerotismo davanti al settantenne. Quello stesso giorno l’albanese, insieme a due uomini del posto, contattava la vittima di quella che appare come una classica estorsione a sfondo sessuale. I tre sostenevano infatti di essere in possesso di un filmato compromettente - girato dallo stesso 23enne - che lo vedeva coinvolto e che avrebbe potuto rovinarlo.

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