Insegnanti di sostegno, l'appello delle "specializzate"

Serve un concorso specifico: «Bisogna puntare sulla qualità»

di Nicola Marchesoni

Insegnanti di sostegno nelle scuole per l'infanzia, serve un concorso specifico per chi è specializzato. Lo chiede un gruppo di insegnanti che per assistere i ragazzi con bisogni educativi speciali hanno fatto un percorso universitario complessivamente di 6 anni. "I dirigenti scolastici - si legge in un loro documento - hanno chiesto alla sovrintendente Viviana Sbardella, a Maurizio Fugatti e all'assessore all'Istruzione Mirko Bisesti l'urgenza di poter contrattualizzare personale docente qualificato, in particolare rispetto agli insegnanti di sostegno". 

E ancora: "Anche nelle scuole per l'infanzia il numero di insegnanti specializzati sul sostegno è decisamente inferiore rispetto al fabbisogno provinciale richiesto. Ciò comporta dover ricorrere all'assunzione di personale senza titoli e/o a personale con formazione diversa per colmare la carenza. Ad aggravare ulteriormente questa situazione sono le scarse possibilità di stabilizzazione per il personale più giovane che insegna nelle scuole dell'infanzia". Vengono espresse perplessità sul concorso riservato, indetto a gennaio del 2020 per la stabilizzazione delle insegnanti precarie "storiche" della scuola dell'infanzia, che esclude gran parte del personale più giovane, lo stesso personale che possiede la specializzazione sul sostegno e che quindi potrebbe colmare almeno in parte il bisogno di insegnanti con il titolo di specializzazione per supportare i bambini con disabilità.

"Il requisito - viene precisato - per poter partecipare alla pratica concorsuale era aver maturato almeno tre anni di servizio consecutivi presso le scuole dell'infanzia provinciali. Allora molte di noi non avevano maturato tale anzianità di servizio, ma ad oggi, dato il continuo prorogarsi del concorso, c'è chi ha maturato un'anzianità di servizio pari quasi a cinque anni. Sono trascorsi e si sono conclusi l'anno scolastico 2018/2019, il 2019/2020 e metà del 2020/2021, perché non poter tenere conto di tali annualità, dato il continuo rinvio del concorso? Oggi più che mai crediamo ci sia bisogno di qualità nella scuola, non di una quantità d'insegnanti precari che verranno abilitati senza neanche l'obbligo di superare una prova scritta per dimostrare le proprie competenze". 
Il documento si conclude così: "Desideriamo venga prevista anche per il personale più giovane la possibilità di partecipare a pratiche concorsuali in modo periodico. Chiediamo alla Provincia di riconoscere la necessità di personale specializzato sul sostegno nella scuola dell'infanzia e di prevedere una classe di concorso specifico per il personale in possesso di tale titolo". 

La consigliera della Lega Alessia Ambrosi sta seguendo in prima persona questo problema: «Servono urgentemente insegnanti di sostegno specializzati. La carenza di insegnanti formati e le esigenze dei BES non possono più essere ignorate in nessun grado scolastico, nemmeno quello dell'infanzia soprattutto in un periodo di pandemia come quello d'oggi, dove purtroppo chi già è in difficoltà subisce ulteriori disagi. Alla luce di questo risulta necessario garantire la precedenza di specifica assunzione agli insegnanti che hanno il titolo di specializzazione, come da emendamento recentemente approvato, per il bene degli stessi BES che si troverebbero così accanto figure formate in grado di seguirli adeguatamente al fine di una didattica inclusiva. È altresì opportuno prevedere la possibilità di poter entrare di ruolo su una cattedra per alunni con disabilità, magari con concorso specifico. Anche permettere di lavorare su più circoli di coordinamento come avviene in Federazione provinciale scuole materne per gli insegnanti specializzati potrebbe risolvere molte criticità».

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