Dalla Cacciatora ad Ala: da rifare cinque ponti sull'Adige, costo 57 milioni

di Domenico Sartori

Saranno rifatti ex novo i ponti sul fiume Adige nel tratto tra Mezzocorona ed Ala, per un impegno finanziario pari a 57 milioni di euro. Nel dettaglio: 12 milioni per il rifacimento del ponte “alla Cacciatora” sulla strada provinciale 90, quarto tronco della Destra Adige tra Mezzocorona e Roveré della Luna; 15 milioni per il ponte Nave San Felice sulla Sp 90, terzo tronco; 10 milioni per il rifacimento del ponte di Mattarello sulla Sp 21 che porta ad Aldeno; 8 milioni per il ponte di Besenello lungo il percorso ciclopedonale “Valle dell’Adige”; 12 milioni per il nuovo ponte sull’Adige di Chizzola di collegamento tra la statale 12 del Brennero e la Sp 90 Destra Adige. Si tratta di adeguare la sezione idraulica ai fini della prevenzione delle alluvioni.

E queste sono solo alcune delle misure, nell’ambito della Direttiva Alluvioni, indicate dal Tavolo Tecnico Acque. Il “Tavolo” ha da poco vergato, dopo un lavoro certosino, la documentazione utile alla redazione del progetto di Piano di gestione delle acque e di gestione del rischio alluvioni dei Distretti idrografici Padano (in destra Adige, ndr) e delle Alpi Orientali. Il lavoro del “Tavolo”, che fa riferimento alla Direttiva Quadro Acque e alla Direttiva Alluvioni della Commissione Europea, è stato fatto proprio dalla giunta provinciale nell’ultima seduta, prima di Natale.
Va premesso che, sui contenuti, cioè sulle singole misure proposte, nei primi sei mesi del 2021 si aprirà una fase di partecipazione, ci potranno quindi essere delle modifiche. Inoltre, per quanto riguarda gli impegni di spesa indicati, la Provincia in grossa parte li ha già messi a bilancio. Per alcune nuove misure proposte, invece, si farà ricorso a diversi canali di finanziamento, statali ed europei, tra cui il Recovery Fund e il Piano invasi.

Tra le misure (Direttiva Quadro Acque) del Distretto Alpi Orientali, pesano quelle sui nuovi depuratori: 101,7 milioni del depuratore Trento 3 (1° lotto) in corso di realizzazione, 16 milioni per il depuratore di Caldes, 8,5 per quello di Cloz, 3,02 per quello di Rumo. Poi, ci sono i 19,58 milioni per la bonifica, da poche settimane appaltata, delle rogge inquinate di Trento Nord (1° lotto), i 78,35 milioni per il Progetto Val di Non di cui è soggetto attuatore il Consorzio irriguo di 2° “Valle di Non”, i 12 milioni per il progetto di irrigazione della Valle di Gresta, dove saranno realizzati due invasi, da sfruttare anche ad uso potabile ed antincendio, ed i 15,9 milioni per Progetto Conoide di Telve Valsugana del Consorzio di miglioramento fondiario di 2° “Lagorai”. Numerosi anche gli interventi di ricognizione degli scarichi fognari e di rinaturalizzazione, come lungo il fiume Brenta a Levico Terme (intervento da 2,36 milioni). Sono pure previsti 7,86 milioni per la realizzazione, da parte delle cooperative agricole, di biodigestori per il trattamento di effluenti zootecnici.

Tra le misure in cantiere per il Distretto Padano, ci sono 1,16 milioni per il collettore fognario da Villa Banale al depuratore di Stenico e 6,3 milioni per il progetto di condotta di adduzione irrigua interconsorziale Valle dei Laghi di cui è soggetto attuatore il Consorzio di miglioramento fondiario di Fraveggio.
Quanto alla misure che prevedono opere di mitigazione del rischio alluvioni, oltre ai nuovi ponti ci sono, tra gli altri, 5 milioni per interventi sul fiume Adige nel comune di Rovereto, località Valdiriva, per adeguamento delle arginature, 4,3 per mitigare la pericolosità alluvionale sul torrente Avisio nel nodo idraulico di Moena e 4,5 milioni per interventi di sistemazione idraulica sul fiume Sarca a salvaguardia degli abitati di Arco e Pietramurata. 

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