Consulenze, la Provincia ha speso mezzo milione

Sono state 457 gli incarichi affidati ad esperti esterni nel corso del 2020

di Franco Gottardi

Sono state 457 le consulenze affidate ad esperti esterni da parte della Provincia autonoma di Trento nel corso del 2020. Più di una al giorno in media, non poco visto quanto ribadito pochi mesi fa dalla Corte dei Conti, che considera il conferimento di incarichi all'esterno, di regola, non ammissibile. La stessa Corte per la verità considera legittime le eccezioni, che devono però essere giustificate da carenza di personale, alta qualificazione richiesta o impossibilità di farvi fronte con le risorse interne; in questi casi non c'è danno per l'erario e anzi la ricerca di un aiuto esterno è del tutto giustificata.

In passato gli enti pubblici, Provincia compresa, avevano largheggiato con le consulenze ma da qualche anno la carenza di risorse e i controlli stringenti hanno imposto un atteggiamento più rigoroso. In un ente complesso e con tante esigenze come la Provincia autonoma però le necessità rimangono alte. Va detto che molte delle consulenze richieste sono state fatte senza richiesta di denaro: si tratta di corsi professionali di aggiornamento, spesso svolti da addetti dei vigili del fuoco o da altre persone fisiche che lo fanno senza scopo di lucro o in alcuni casi vengono retribuite da altri soggetti. L'importo totale delle consulenze prestate o assegnate tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2020 ammonta a poco più di mezzo milione di euro; per l'esattezza 526.754 euro e 67 centesimi. In realtà l'esborso per la Provincia è stato di qualche decina di migliaia di euro superiore perché in alcuni casi alla cifra richiesta dal consulente vanno aggiunti oneri previdenziali e tasse. 

Gli apporti professionali esterni più costosi per l'ente pubblico risultano spesso quelli di avvocati famosi o particolarmente esperti in un ramo che prestano la loro opera dietro pagamento di ricche parcelle. Ma i principi del foro quest'anno sono stati superati dagli esperti di mucche perché l'assegno più consistente staccato per una consulenza nel 2020 sono i 22.950 euro (27.999 lordi) versati all'Anare, l' Associazione nazionale allevatori bovini di razza Rendena , per un incarico di «studio e ricerca sull'eterogeneità di varianza genetica mediante approccio classico e mediante l'utilizzo di informazioni genomiche».

Anche gli esperti nella valutazione di progetti formativi o di preparazione professionale sono gettonati e spuntano discrete cifre prestando la loro opera per la Provincia. Per la sua attività di valutazione di progetti formativi finanziati dall'Europa e sul piano di attuazione provinciale per l'occupazione giovanile Catina Balotta ha ottenuto un assegno di 19.200 euro mentre per la valutazione dei progetti Garanzia giovani Gianluca Braga ha incassato 23.424 euro; altri 19.200 euro per valutare quei progetti sono andati a Filippo Ciucci . Per la partecipazione a una commissione di concorso l'ingegner Roberto Baldo sono stati pagati 11.240 euro; 

Jennie Giubileo per la sua opera di aggiornamento linguistico del personale delle scuole dell'infanzia ha ricevuto un compenso da 9.975 euro ed altre sue colleghe cifre un po' inferiori ma sempre a tre zeri nell'ambito del progetto di apprendimento delle lingue nell'età dell'infanzia scaduto a fine anno e che la giunta provinciale non ha rinnovato. Italo Giordani è stato pagato 5.989,10 euro per la «schedatura di n. 542 rilevazioni massime di toponimi storici tratte da registri di urbari della Magnifica Comunità di Fiemme». L'esperto di diritto costituzionale Giandomenico Falcon difende la Provincia nel contenzioso sorto con lo Stato per alcuni passaggi della legge di bilancio 2020 impugnati come illegittimi; due le parcelle previste per la sua opera, una da 11.519,64 euro (14.616,14 lordi) e l'altra da 13.093,88 euro (16.613,52 lordi). Un contenzioso che sta già costanzo caro all'ente pubblico perché per lo stesso è stato dato un doppio incarico anche al professor Franco Mastragostino con parcelle da 15.350 (19.476,08 lordi) e 12.420 euro (16.266,02 lordi). Insomma la spesa totale solo per pagare gli avvocati ammonta già a più di 65.000 euro. L'avvocato Mario Santaroni , che difende la Provincia davanti alla Corte d'appello di Milano in un contenzioso intentato da un privato, verrà pagato 18.546,05 euro (23.531,23 lordi).

Anche il Covid, che già fa molti danni di suo, ha bisogno di approfondimenti che il personale della Provincia non è in grado di eseguire. Per lo «svolgimento attività di supporto nelle azioni volte alle analisi statistiche complesse sul sistema economico e sociale a seguito dell'emergenza Covid-19» è stato ingaggiato un esperto, Enrico Tundis , che percepirà un compenso di 6.019,73 euro (7.799,60 lordi).

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