Per Agitu una "panchina rossa" al mercato I familiari sono a Trento per le formalità Lunedì probabilmente il rimpatrio della salma

Giovedì 7 gennaio, al mercato in piazza Santa Maria Maggiore, al posto del banchetto di formaggi di Agitu Ideo Gudeta, c’era una panchina rossa, collocata dal personale dell’ufficio Parchi e giardini del Comune.

Non è dunque rimasto vuoto lo spazio che Agitu occupava con i suoi prodotti e soprattutto con l’umanità e la simpatia che hanno conquistato tanti cittadini di Trento e non solo.

Tra i fiori portati dai negozianti e dai clienti della piazza, sulla panchina si distingueva una frase, che presto sarà incisa su una targa di metallo: “Per Agitu, per tutte le donne vittime di violenza. Trento non dimentica”.

Intanto sfiora quota 100 mila euro la raccolta fondi lanciata per temere viva la memoria di Agitu Ideo Gudeta e del suo sogno di allevatrice di capre felici. Ieri sera su gofundme.com le donazioni erano ben 419 - c’è chi ci ha messo 1.000 euro e chi pochi spiccioli, tutto è comunque utile a sostenere la causa - per un totale di 95.747 euro. Ma la raccolta non si ferma: è probabile che tra oggi e domani si superi quota 100.000 euro, cifra che neppure il più ottimista tra gli organizzatori si aspettava di raggiungere in così breve tempo.

«A decidere come investire quei soldi - precisano gli organizzatori - sarà un comitato etico, composto da un familiare di Agitu, dall’amica Elisabetta Nardelli e dal notaio Paolo Piccoli. Il comitato avrà il compito di tradurre in pratica il triplice obiettivo della raccolta fondi: ovvero contribuire al trasporto della salma in Etiopia, dove verrà sepolta per volere dei familiari, onorare e tener viva la memoria di Agitu e infine trovare le modalità più adatte per continuare i suoi progetti. È sicuramente quest’ultima la parte più difficile da realizzare a causa delle tante difficoltà pratiche da affrontare. Per questo il comitato etico si impegnerà a considerare e a vagliare ogni proposta, in modo che le decisioni adottate siano insieme sostenibili dal punto di vista economico e il più possibile condivise da chi ha voluto bene ad Agitu e alle sue capre felici».

Il primo obiettivo sarà raggiunto a breve: la salma dovrebbe ripartire per l’Etiopia con il fratello e la sorella di Agitu all’inizio della prossima settimana. I familiari (che tra oggi e domani dovrebbero concludere la quarantena trascorsa in albergo) avranno a Trento giornate intense: l’agenda prevede tra l’altro una visita a Frassilongo per vedere il luogo dove Agitu aveva dato forma al suo sogno e per fare l’inventario dei suoi beni.

Tra sabato e domenica sono previste la cerimonia funebre, un incontro con i media, il saluto al sindaco di Trento Franco Ianeselli e, lunedì mattina, anche un incontro con il procuratore della Repubblica Sandro Raimondi. Una volta completate tutte le incombenze burocratiche, il feretro dovrebbe iniziare il lungo viaggio verso l’Etiopia, da Trento ad Addis Ababa, dove per dare l’ultimo abbraccio ad Agitu - una donna diventata un simbolo internazionale di integrazione - sono previste cerimonie e momenti di preghiera che richiameranno molta gente.

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