Covid in Trentino: oggi si contano altri 7 decessi Calano i pazienti nei reparti, più 4 in rianimazione

Sono sette i decessi provocati dal coronavirus nelle ultime 24 ore in Trentino.

La situazione ospedaliera vede un calo da 304 a 287 dei pazienti ricoverati nei reparti normali, ma risultano quattro malati in più di ieri in terapia intensiva, cioè 46.

«Registriamo 16 nuovi ricoveri e 23 dimissioni», ha spiegato nella conferenza stampa delle 17.30 il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

«È confortante - ha osservato - vedere che siamo al terzo giorno consecutivo con un calo del numero dei malati in ospedale. Ma restiamo cauti e teniamo altissima l'attenzione, perché abbiamo avuto diminuzioni e andamento altalenante anche nelle settimane scorse»

Dei nuovi positivi di oggi, 92 sono asintomatici ed altri 78 pauci sintomatici e sono al momento più di 2000 le persone in isolamento domiciliare. I nuovi casi positivi fra bambini e ragazzi in età scolare sono 24: 4 di loro hanno meno di 5 anni (3 per la precisione hanno meno di 2 anni). Le classi in quarantena alla data di ieri risultavano essere 17. Gli ultra settantenni invece sono 39.

Sono 101 le persone guarite nelle ultime 24 ore, fra quelle dimesse e quelle che si trovavano a domicilio.

I nuovi contagi rilevati sono 186 su 2.135 test molecolari e 1.298 antigenici. «Con 128 nuove infezioni rilevate col test pcr e altre 128 con i tamponi rapidi, l'indice di positività risulta del 5,4%, quindi è basso».

Sul fronte vaccini, il dato di questa mattina indicava somministrate 10.474 dosi, di cui 3.052 ad ospiti di residenze per anziani.

Il dirigente del dipartimento salute, Giancarlo Ruscitti, è intervenuto in conferenza stampa per dare delucidazioni circa gli intoppi eventuali causati dai ritardi di consegna annnunciati dalla Pfizer: se saranno conenuti a sette giorni e poi i flussi riprenderanno, non dovrebbero esserci problemi per garantire i richiami con le dosi che vengono tenute di scorta (il 30%) proprio per garantire la continuità che assicura il completamento del processo di immunizzazione.

Se i problemi di Pfizer, legati al potenziamento dello stabilimento in Belgio, si dovessro prolungare, la situazione potrebbe invece diventare più preoccupante.

 

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