Adolescente lasciata a terra dalla corriera per 30 centesimi. Ma l'autista replica: "Non è andata così"

Scoppia il caso Trentino Trasporti, per una ragazza lasciata a terra da un autista del trasporto extraurbano perché non aveva i soldi per il biglietto.
«Mia figlia di 14 anni è stata fatta scendere dall’autobus perché le mancavano 30 centesimi per pagare il biglietto. A volte, con un pizzico di buon senso, si potrebbero evitare episodi spiacevoli». Il racconto è di una mamma di Aldeno. Mercoledì, intorno alle 16.30, la figlia stava rientrando a casa dopo una giornata a scuola.

«Aveva appena perso il tesserino dell’abbonamento, ma è salita convinta di pagare il biglietto. L’autista le ha detto che costava 3 euro, ma lei aveva solo 2,70 euro. Allora mia figlia ha detto di avere un bancomat, ma l’autista le ha detto di prelevare e di attendere la corsa successiva. Lei mi ha chiamata in lacrime e per fortuna sono potuta andare a prenderla subito. Questo episodio mi lascia davvero esterrefatta».

La versione del manager di Trentino Trasporti Roberto Andreatta. Come sempre sul pezzo, già informato dell’accaduto, ha contattato l’autista per farsi spiegare i fatti.

«La versione che ci ha fornito il nostro dipendente è un po’ diversa rispetto a quella della signora. Inizialmente eravamo anche noi preoccupati e un po’ sconcertati, ma poi abbiamo capito che si è trattato di un malinteso. Le scuse? Sono sempre doverose se qualcuno sbaglia, ma in questo caso credo si sia trattato più di una questione di timidezza della ragazzina che di scarso buon senso dell’autista».

La versione dell’autista, infatti, è che la quattordicenne è salita sul mezzo e chiesto subito il biglietto, senza spiegare di aver perso la tessera. Poi ha detto di non avere soldi a sufficienza, senza tuttavia quantificare in appena trenta centesimi la “mancanza”. Così l’autista le ha indicato lo sportello bancomat più vicino e detto che sette minuti dopo sarebbe passata un’altra corriera. Inoltre, si legge nel “report”, a causa di mascherina e berretto non l’avrebbe riconosciuta come una giovanissima studentessa. Infine l’autista sottolinea che il giorno seguente ha vissuto un caso simile: una studentessa è salita dicendo che aveva perso la tessera e l’autista stesso l’ha fatta salire ugualmente.

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