Trento è migliorata, ma piano con gli elogi

La lettera al direttore

Trento è migliorata, ma piano con gli elogi

Caro direttore,
mi scuso se ho aspettato un po' per rispondere a Grazia Merler.
Ho rispolverato i miei cassetti dove c'è il dottor Merler di Villa Igea, di allora, che ha generato con tante nostre mamme un sacco di trentini doc, anch'io - poi ha deciso per il Canada, uno dei primi ad andare via.

Ed ecco Grazia Merler (la sorella?) che ci offre dolciumi in salsa trentino/anglo/franco/canadese. È incredibile se si legge bene.
Siamo tutti belli e migliorati (io ci credo poco) ma forse attraenti per il solito turismo e la nostra avanzata cultura di multiforme forme.
«Ma i cambiamenti sono notevoli. La città si è aperta. Il centro storico si è abbellito. Le facciate dei palazzi sono state ripulite e restaurate, Piazza Duomo è uno splendore. Porfido con marmo bianco e rosa pavimentano le strade. La città è un salotto. I mendicanti sono numerosi e vengono trattati con una certa tolleranza».

Probabilmente non è venuta in treno!
Peccato.

Giuliano Fago Golfarelli

 

Sai che invece penso proprio che sia venuta in treno? Trovo anche normale che la Trento di oggi - oggettivamente bella con un centro che è un cioccolatino - colpisca più di quella di ieri (quando la signora Grazia è partita forse parcheggiavamo ancora l'auto in piazza Duomo...). Hai ragione nel dire che non siamo tutti belli e migliori, però mi piace che qualcuno ci veda così. Il colore della nostalgia, poi, aiuta di certo. Ma non penso che condizioni rendendo cieca o cieco chi ci guarda. Trento è stata davvero ripulita e restaurata. E non saranno i mendicanti, in fondo, a renderla meno bella. Anche se noi che la vediamo tutti i giorni tendiamo indubbiamente a notare, come dire, i peggioramenti più che i miglioramenti.

a.faustini@ladige.it

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