Il ruolo fondamentale dei medici di famiglia

La lettera al direttore

Il ruolo fondamentale dei medici di famiglia

Caro Direttore, quante volte mi è capitato negli incontri quotidiani, non in questi giorni che resto a casa, di sentire le critiche più disparate nei confronti dei medici di famiglia.
Ma soprattutto la lamentela circa qualche resistenza del medico ad autorizzare indagini diagnostiche, considerate dovute da parte del paziente e invece non necessarie a giudizio del medico stesso. Personalmente, di fronte a queste persone, ho sempre cercato di spiegare le ragioni del medico.

E infatti se si osserva il panorama che si sta delineando in questa fase di pandemia del coronavirus, dove si assiste ad una profusione d’impegno dei medici di famiglia, nonostante i pericoli che sono quotidianamente in agguato e talvolta anche le conseguenze letali, desidero immaginare per il futuro una più diffusa e forte fiducia nei loro confronti.

Renato Lochner


 

Nell'emergenza esce il meglio e il peggio di noi

Sottoscrivo le sue parole dalla prima all’ultima. L’emergenza coronavirus sta facendo uscire il meglio di noi (basta appunto vedere cosa fa chi opera nel mondo sanitario, cosa fanno tantissime persone), ma anche - mi verrebbe quasi da dire soprattutto - il peggio di noi.

Mentre alcuni rischiano la vita al fronte, altri se ne infischiano delle regole. Mentre alcuni sono rigorosi, altri si sentono superiori. E molti di noi sono bravissimi nel controllare e criticare gli altri e incapaci di vedere cosa fanno loro (trave e pagliuzza, è proprio così). Poi, come emerge dalla sua lettera, c’è il problema dei problemi: l’incapacità di riconoscere e rispettare la professionalità, l’alta formazione, le competente specifiche.

Chiunque si sente in grado - e quasi in dovere - di contestare e confutare le parole di un virologo o di uno scienziato. Invece questo è il tempo del rispetto: delle regole, delle competenze, delle persone. E dev’essere il tempo della gratitudine e della fiducia. Molte persone di grande valore stanno salvando le nostre vite - mettendo a rischio la loro, di vita -; non stanno chiacchierando a vanvera. E ogni gesto, ogni decisione, ogni scelta, è supportata dalla scienza e dalla coscienza, non dall’emozione e dalle teorie più strane che stanno travolgendo troppa gente.

a.faustini@ladige.it

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