I tanti eredi (falsi) di Alcide Degasperi

La lettera al giornale

I tanti eredi (falsi) di Alcide Degasperi

Sarà anche effetto degli esiti nefasti della pandemia, ma la tendenza attuale sorprende non poco, anche se a fini di consenso (per chi dà loro ascolto, ovviamente) non si va molto per il sottile, e ci viene propinato questo ed altro. Importante è adeguarsi all’aria che tira. Sorgono qua e là politici paladini dell’integrità morale che, per quanto inclini alla peregrinazione partitica, magari hanno anche militato per anni in certe file, ove penso non avranno avuto modo di assimilare, e men che meno di proporre, granché da questo punto di vista.

Non si vorrebbe quindi che l’integrità morale la si intenda predicare o suggerire agli altri. È una situazione dal punto di vista logico che definirei penosa, ove piú che di coerenza sarebbe meglio parlare di decenza. Altro tema, il frequente rifarsi agli insegnamenti o proclamarsi eredi di Degasperi che, peraltro, non è più  in grado di esprimersi nel merito.

Antonio Pedrotti


 

Di Degasperi ce n’era uno

Di Degasperi ce n’era uno. E la politica di oggi dovrebbe semplicemente smetterla di dire di ispirarsi a lui. Non solo perché non è possibile - per la statura del leader e per epoche e stagioni che non sono fra loro paragonabili - ma anche perché penso che lui prenderebbe le distanze da molti di questi figli e figliocci. In particolare da quelli che usano i valori cristiani come una sorta di clava.

lettere@ladige.it

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