I negazionisti, categoria in servizio continuo

Lettera al giornale

I negazionisti, categoria in servizio continuo

Caro direttore, negare, negare, sempre negare. Negli ultimi anni è venuto alla ribalta un nuovo soggetto, con l’aiuto importante della globalizzazione, del web, della stampa e dei social, e cioè il “negazionista”. Iniziamo con i negazionisti più banali e ridicoli, per non dire cretini. Il più basico, il marito che colto in flagrante con l’amante dice, alla moglie, la famosa frase: «Amore non è come credi…». O quelli che negano che la terra sia sferica, bensì sia piatta, insomma i famosi “terrapiattisti” ridicoli sì, se non fosse che nel mondo sono ormai migliaia con loro studiosi che approfondiscono “seriamente” la materia. E come dimenticare, a proposito di questo, i negazionisti dello sbarco sulla luna.

Ma poi ci sono gli ignobili negazionisti della storia, il loro negare difronte a tutte le evidenze e testimonianze scritte, fotografate e filmate, dell’esistenza dei campi di concentramento e dei sei milioni di morti ebrei, rom, omosessuali e avversari del regime nazista. Ecco, qui non si tratta più di negare, si tratta di non dover essere più considerati esseri umani degni di questo nome e complici di quell’orrore. Del resto Dio nella parabola del campo, dice ai suoi discepoli che volevano subito dividerli, che il grano e la zizzania (il bene e il male) dovranno convivere e crescere sempre insieme fino alla fine del mondo, quando verrà fatto il raccolto “finale” e separati per sempre, ovviamente per chi ci crede.

Ma arriviamo anche ai giorni nostri con negazioni non così indegne, ma comunque insostenibili, anch’esse ridicole se non fossero affermazioni di nostri politici e non solo, soprattutto uno che pur di essere sempre al centro dell’attenzione va contro ad ogni evidenza, realtà e soprattutto intelligenza. Il continuare a ripetere che il Covid non c’è più, mostrandosi orgogliosamente sempre senza mascherina in ogni occasione, questo che negazionismo è, la libertà tanto invocata è per il bene di noi tutti?
Con le centinaia di contagi e ancora le morti (per fortuna poche) giornalieri, si può veramente dire che il virus non c’è più? Il tutto con l’inciampo e l’appoggio di Bocelli, schieratosi con i negazionisti (a sua insaputa) ed accolto nel simposio trionfalmente, il quale se questa volta non avesse aperto la bocca (tanto preziosa e osannata) sarebbe stato meglio, salvo poi “negare” il tutto, appunto, come sempre.

Siamo circondati da migliaia di contagi tornati ormai fuori controllo in tante nazioni che ci circondano, Francia, Spagna e pure la Germania, ma l’importante come dicevo è negare, negare e sempre negare, in questo caso ipocritamente sulla pelle dei cittadini, per qualche voto in più e dando il via libera al “libera tutti” con i conseguenti assembramenti, movide e spiagge con distanza di un centimetro. Il presidente della Repubblica, rispondendo alla richiesta di libertà di questi politici incoscienti ha affermato che la libertà è il non far ammalare gli altri, per mantenere solo quella propria. L’unica cosa che posso dire in tema di negazionismo è che nego nel più totale dei modi di appartenere a “questa” società, e come si dice, “fermate il mondo, voglio scendere”.

Alberto Penazzi


 

Ma poi c'è sempre chi li smaschera

Per fortuna questa società è anche quella degli scienziati e delle tante persone che oppongono la profondità alla superficialità, la conoscenza alla scemenza, la scienza all’incoscienza. E, credimi, questa società non è solo più seria, è anche molto più grande. Il problema, se di problema vogliamo parlare, è che fa meno rumore, non è in cerca di voti, di consensi, di applausi: studia, lavora, si impegna ogni giorno in ogni ambito, quasi sempre nell’ombra, spesso senza adeguati riconoscimenti economici. Perché non ha bisogno della ribalta, del minuto di popolarità, del facile selfie (per parlare di una delle manie di questo tempo). I negazionisti ci sono sempre stati (un tempo forse facevano meno chiasso ed erano meno ascoltati) e già mi immagino cosa succederà quando finalmente ci sarà un vaccino per sconfiggere il Covid-19. Solo una categoria di persone (alla quale ora s’è iscritto Bocelli) supera i negazionisti: quella degli “incompresi”. Quella di chi dice una cosa ma intendeva sempre dirne un’altra, quella di chi lancia il sasso e nasconde la mano, quella di chi è appare in un posto (o gode di un assurdo privilegio) sempre “a sua insaputa”. Persone che nell’epoca della superficialità e delle scorciatoie facili avranno un successo sempre maggiore. Ma poi c’è sempre chi li smaschera. Chi dimostra che ad essere piatta non è la terra, ma la testa di qualcuno.

lettere@ladige.it

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