Istituto musicale, paghiamo per lezioni inesistenti

Lettera al giornale

Istituto musicale, paghiamo per lezioni inesistenti

Egregio direttore,
vorrei portare all’attenzione del vostro giornale quanto si è verificato all’Istituto musicale Vivaldi, durante il lockdown dovuto al Covid-19.
Nessuno ne parla, ma praticamente per 4 mesi non si è fatto lezione e si è lasciato alla buona volontà degli insegnanti il portare avanti lo studio dello strumento in qualche maniera.
Certamente non si può considerare una continuità didattica qualche audio di solfeggio e qualche scambio di spartiti. Praticamente c’è stato qualche tentativo maldestro di far credere di poter continuare lo studio di uno strumento via mail.
Va considerato che l’istituto musicale non è gratuito e costa parecchio alle famiglie.
Ora niente ci è stato rimborsato e non solo, entro il 31 luglio abbiamo dovuto versare la quota per il prossimo anno senza avere la certezza che a settembre le lezioni inizieranno davvero.
In caso di un altro lockdown perderemo altri soldi?
Mi sarei aspettata dalla Provincia almeno uno sconto sulla quota del prossimo anno o un rimborso di qualche tipo.

Lorenza Dalla Torre


 

Non tutto è "trasportabile" sulla rete

Grazie per la segnalazione. Il tema che lei solleva ci fa capire una volta di più quanto non si possa mettere tutto in un unico calderone, considerando tutto “trasportabile” sulla rete. Ci sono lezioni che sul web diventano per diverse ragioni complicate, se non impossibili. E vale ovviamente la stessa cosa per molte attività lavorative. In quanto alle quote, non voglio nemmeno pensare che si paghi per non ricevere un servizio o per riceverlo fortemente menomato.

lettere@ladige.it

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