Tanto valeva risparmiare due caffè

Dopo il referendum un lettore si interroga sull’effettivo risparmio. Risponde il Direttore.

Tanto valeva risparmiare due caffè

Caro dottor Faustini, a chi ha detto che avremmo risparmiato il costo d’un caffè all’anno a seguito della vittoria del Sì, vorrei chiedere se, a loro modo di far di conto, solo 2 (due) ulteriori caffè basterebbero per sostenere le spese di tutti i senatori. Credo che nessuno, che abbia dato una scorsa superficiale ai due libri di Stella e Rizzo, crederà a tanto sfacciato minimalismo. No signori, basta ricordare che abbiamo il Parlamento “più affollato” del mondo (testuale), in rapporto alla popolazione, ma che sfoltire i seggi non incide minimamente sui mali antichi di un bicameralismo caso unico nei Paesi dell’Unione europea. Assistiamo ad esempi di cambio di “casacche” per mero opportunismo. Non ancoratevi alla trovata di emergenza d’un dopoguerra cui si aggrapparono i nostri nonni, ispirata all’atavico principio secondo cui l’operato dei giovani doveva essere sottoposto, sempre, al vaglio degli onnipotenti “anziani”. Allo stato attuale, una Camera basta.

Giovanni Meli


 

Servirebbe una vera riforma

Infatti la riforma migliore sarebbe stata il superamento del bicameralismo. Renzi ci provò e ricordiamo tutti come andò a finire. Così come ci ricordiamo delle varie bicamerali più che delle riforme che non hanno mai partorito. Un’ultima cosa, che dico anche a me stesso: continuare a chiamarla casta non aiuta. Perché mette tutto e tutti sullo stesso piano. Anzi: sotto lo stesso piano, visto che la politica viene spinta sempre più in basso, facendo passare un’idea sbagliata: quella che la politica sia qualcosa di brutto, di negativo, persino di sporco.

lettere@ladige.it

comments powered by Disqus