Coni, la nobile corsa di Antonella Bellutti

Caro Direttore, sono impegnato nel mondo dello sport da oltre 30 anni. Se guardo indietro vedo con gioia e gratificazione il percorso che ho fatto.

Ma ho visto e vedo anche tante altre cose che con lo sport non dovrebbero avere nulla a che fare e che invece in moltissimi casi risultano essere determinanti in termini di risultati, ritorni economici o di visibilità più o meno coerenti con lo spirito fondante dello sport e dei suoi ideali più nobili.

Bene, la notizia riportata dal suo giornale che la nostra Antonella Bellutti, si sia candidata alla presidenza del Coni, è per lo sport nostrano, nazionale e internazionale una bellissima notizia. Il manifesto che ha proposto come base per il suo percorso elettorale è qualcosa di veramente nobile e mai prima, neppure sfiorato, da chi nel tempo ha rivestito la carica più alta del Coni.

«Il successo non significa solo intercettare il numero dei voti degli elettori, ma dare voce alle società che si trovano nella morsa di un sistema obsoleto» e ancora «non mi candido per folklore ma per un mio desiderio rappresentare tutto ciò che non è mai stato rappresentato nello sport». Ebbene caro direttore, a me personalmente come uomo di sport bastano solo questi due concetti per "amare" ancora di più questa donna che ha deciso di sfidare il "sistema", tentando la scalata al vertice di un Comitato così importante per la nostra società sia essa sportiva che umana in generale.

Poche volte si sentono i vertici delle varie Federazioni parlare delle Società che sul territorio con grandi sacrifici e sforzi incredibili, fanno affiorare i campioni, ma evitano anche con il loro grande lavoro che tante ragazze e ragazzi prendano strade senza ritorno, e scusate se è poco.

Grazie quindi ad Antonella Bellutti per aver inserito nel suo manifesto questa attenzione anche per le Società sportive. È di questo che nello sport non si parla ormai quasi più. Poco e niente si parla di società e di cultura sportiva, intesi come valori atti a far comprendere come lo sport possa influire su di essi migliorandoli nel momento in cui lo sport venga utilizzato per far crescere le persone.

Ma ancora meno si parla di come un certo modo di fare sport e certe persone che in tale ambiente hanno fatto la loro fortuna economica e sociale possa creare storture e deviazioni che sono spregevolmente contrastanti con gli ideali etici e morali dello sport. Poche volte ormai si sente parlare a certi livelli di legalità e controllo su di essa da parte di organi a loro volta al di sopra di ogni sospetto. Di coerenza, di trasparenza di lotta alla corruzione alle scommesse illegali al doping etc. etc.

Tutti mali che hanno flagellato e che continuano a creare tanti danni in un mondo che invece dovrebbe essere puro come il cuore di un bambino appena nato. E io sono certo che Antonella Bellutti rappresenti tutto quanto da lei fissato nel suo manifesto, perchè anche lei ha un cuore puro. Avanti quindi con lo stesso coraggio e la stessa determinazione che ha contraddistinto la tua carriera sportiva. Io e non solo io sono con te.


Enrico Lillo


 

Qualcosa di magico e mitico

Ha qualcosa di magico, persino di mitico (per lo scontro epico che si preannuncia, una sorta di Davide contro Golia) la sfida che la "nostra" Antonella Bellutti lancia all'attuale presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò.

Un manifesto contro il potere maschile, contro il potere delle società più grandi (e più forti) ma anche contro una certa cultura imperante, nello sport non meno che nella società: Antonella s'è detta infatti fiera di affrontare questa sfida come donna, atleta, componente Lgbt e vegana.

Non sarà certo una corsa facile, la sua. Ma il fatto stesso che presenti un manifesto come quello di cui anche lei parla in questa sua lettera dimostra che molti dei temi sollevati da Antonella dovranno entrare anche nell'agenda di Malagò. Mi piace immaginare che potranno magari governare insieme il Coni del futuro.

E mi piace anche pensare che la nostra Paola Mora, unica presidente donna di un comitato provinciale del Coni in Italia, possa darle qualche buon consiglio. Quello che è successo in questa terra potrebbe essere una piccola fiamma capace di farsi incendio.

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