Ma è giusto non curare chi rifiuta di vaccinarsi?

La lettera al giornale

Ma è giusto non curare chi rifiuta di vaccinarsi?

Buongiorno direttore, faccio una premessa ed una provocazione. La premessa, a scanso di equivoci, è che quando sarà il mio turno per il vaccino anti Covid 19, lo farò volentieri. Punto.
Partendo da questo presupposto, la provocazione è la seguente: chi si esprime contro le persone che ora non vorrebbero fare il vaccino (per le più disparate motivazioni personali) chiedendo loro (imponendo?) di “astenersi”, in caso di malaugurata conclamazione della malattia, dal recarsi in strutture ospedaliere per farsi curare… bene, chiedo se tale proposta possa essere allora estesa anche ad altri individui, con “altre” patologie. Magari quelli che, ad esempio, fumano? Sappiamo tutti che il fumo fa (molto) male e quindi, a te fumatore che ti venisse un accidente ai polmoni… beh, mi spiace, ti avevo avvertito, no? O magari chi indulge troppo nell’alcol. Come, vuoi farti curare per la cirrosi epatica? Eh no, lo sapevi che bere (troppo) fa male, quindi…
Che vogliamo dire poi dei tossicodipendenti? Che la droga sia un male terribile è cosa risaputa. Ad una persona con questi problemi allora, non vogliamo dirgli che era stato avvisato?
O addirittura chi magari è sovrappeso/obeso per motivi di mala nutrizione (non a causa quindi di qualche patologia). È da decenni che parliamo di dieta mediterranea e c’è ancora chi si ostina a nutrirsi prevalentemente di hamburger, patatine fritte, merendine confezionate e via discorrendo. E magari bevande gassate a iosa. E che “schiva” le verdure e la frutta. È risaputo che in questo contesto diabete, problemi cardiovascolari, ipertensione arteriosa operano in piena libertà. Eh beh, ma allora se la cercano… Tra il resto, pare che il Covid si accanisca di più, ahinoi, dove ci sono delle patologie concomitanti, magari causate da… fumo, alcolismo, obesità. Via, a tutti questi che “mal si comportano” niente cure. E che non dicano che non glielo avevamo detto…
Quindi, che facciamo? Curiamo solo chi si adegua ad uno schema dichiarato? Creiamo una patente a punti in merito ad una condizione fisica istituzionalizzata?
Ok, forse è una visione troppo semplificata delle mille e più problematiche che sorgono cercando di analizzare queste particolarità, però… Mah… io davvero non so dare una risposta soddisfacente a queste mie considerazioni (provocazione). Spero invece che lei o qualche lettore…

Andrea Stenico


 

Il diritto alla salute non è in discussione

Come avrà visto, sono in molti a provocare e più d’uno dice che andrebbe escluso dai vaccini (solo dai vaccini?) chi non crede nel coronavirus e nei vaccini, che anzi contesta. Per fortuna, come ho scritto più volte, anche quando ho capito la rabbia di qualche lettore nei confronti dei negazionisti, il diritto alla salute (e alla cura) è sancito dalla Costituzione. E dunque non è in discussione il fatto che tutti vadano curati. Rispetto alla sua provocazione, le dico che con certi criteri nessuno curerebbe me perché mangio troppo (consapevole del fatto che starei meglio mangiando meno), ma io mi difenderei - come drogati, fumatori e via dicendo - affermando che io non ho mai messo in discussione la scienza, la medicina, il sapere (dei medici, ma anche degli avvocati, dei giornalisti, dei professori...). Ma su questi temi non si scherza. Ricorderà certamente bene il sermone del pastore Martin Niemöller (da molti attribuito a Brecht): «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare». In questi tempi inquieti mi vengono in mente questi pezzi di storia e mi aggrappo alla nostra meravigliosa Costituzione, che è profondamente democratica. E che, ripeto, prevede che si curino tutti.

lettere@ladige.it

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