Covid: nelle zone rosse corsa al parrucchiere, stop da lunedì

Fermi anche centri estetici, presi d'assalto nel weekend 

E' un vero e proprio assalto quello che nelle ultime ore stanno vivendo parrucchieri, barbieri e centri estetici che dalla prossima settimana dovranno di nuovo chiudere le proprie attività nelle regioni dichiarate 'rosse'. Telefoni bollenti per prendere appuntamenti ma anche per chiedere informazioni e capire quanto durerà "davvero" lo stop. Tinta, taglio, messa in piega, unghie, soprattutto ricostruzioni, e cerette sono i servizi più gettonati.

"Il lockdown di un anno fa colse tutti alla sprovvista - ricorda un parrucchiere che tra i suoi clienti ha molti uomini - eravamo tutti attoniti, impauriti, non sapevamo cosa ci aspettasse. Allora la preoccupazione principale fu accaparrarsi cibo e medicinali. Questa volta è diverso: i clienti sanno cosa lì aspetta e molti sono stati davvero a disagio in quelle lunghe settimane . Le signore soprattutto per le ricrescite, trovarsi con i capelli bianchi non è mai piacevole. Ma anche gli uomini ne hanno risentito, soprattutto coloro che portano tagli molto corti".

Gli esercenti concordano che la frase ascoltata come un mantra nelle ultime ore durante le telefonate è: "Non voglio rimanere fregato come lo scorso lockdown". In realtà molti non riusciranno a "mettersi in ordine" prima della serrata, soprattutto nelle periferie delle grandi città le agende di appuntamenti sono stracolme. Tra gli estetisti c'è anche ha deciso ha deciso di anticipare l'apertura pur di accontentare i clienti abituali. "Erano mesi - racconta un parrucchiere - che non avevo un tale pienone con il covid, il lavoro è diminuito del 30%, soprattutto i clienti più anziani sono venuti molto meno per paura di contagiarsi . E sabato credo che sicuramente finirò tardi perché voglio cercare di accontentare quanti più persone possibili". Qualcuno approfitterà anche della possibilità di aprire la domenica. Un aumento delle richieste c'è stato anche nei centri storici delle principali città, anche se più contenuto. "Qui nel centro di Roma - spiega una dipendente - sono tutti in smart working, da ieri sono aumentati gli appuntamenti. Ma siamo lontani dai fine settimana d'oro dell'era precovid".

Secondo Confartigiano Roma nella Capitale l'aumento delle prenotazioni è stato quantificato in un 30%. Ma si guarda soprattutto al costo che tale chiusura comporterà: per la sola Roma Capitale la perdita, secondo stime dell'Associazione degli artigiani, la perdita sarà di oltre 29 milioni e mezzo di euro: 23 milioni e 400 mila euro per le attività di acconciatore e 6 milioni e 500 mila euro per le attività di Estetica. A Roma operano 4.819 attività di acconciatura e 2.417 attività di estetica. "Nonostante mascherine, disinfettanti, misurazione della temperatura, percorsi protetti e mille altri accorgimenti che hanno previsto investimenti - osservano amaramente i parrucchieri interpellati - chissà per quanto tempo dovremo rimanere chiusi. Un'altra batosta economica, quando ancora ci dobbiamo riprendere dalla precedente". 

   

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