Covid, la Germania ignora i moniti Ue e chiude anche il confine francese della Mosella: tensioni Berlino-Parigi

Ignorando la reiterata richiesta di Bruxelles di mantenere aperte le frontiere all'interno dell'Unione eropea, la Germania chiude un altro pezzetto dei suoi confini, spinta dalla paura delle varianti del Covid-19.

Dopo avere già introdotto nelle scorse settimane severi controlli con la Repubblica Ceca e con la regione austriaca del Tirolo, è toccato ora alla regione francese della Mosella finire nella lista nera, dichiarata dalle autorità sanitarie tedesche area "ad alto rischio". Da domani, martedì, dunque, ai valichi torneranno i posti di blocco.

Potranno entrare solo i residenti, tedeschi e non, i conducenti di camion e i pendolari transfrontalieri (circa 16mila), ma solo per determinate categorie di lavori.

A tutti sarà chiesto di mostrare agli agenti di frontiera un test molecolare negativo al coronavirus risalente a non più di 48 ore prima, pena il divieto di entrare nei due Laender tedeschi del Saarland e della Renania-Palatinato.

La decisione di Berlino ha generato come era prevedibile un clima di tensione con Parigi. È stato un sottosegretario, Clément Beaune, a assumersi l'onere di esternare il "rammarico" della Francia per questa mossa tedesca.

Si sono poi avviate trattative al fine di ottenere un alleggerimento delle misure: la Francia chiede che quanto meno si consenta l'utilizzo di test antigenici rapidi e se ne preveda l'obblico di rinnovo ogni 3-4 giorni: il tampone molecolare a giorni alterni è difficile da fare, perché come noto va analizzato in laboratorio e i tempi di refertazione non sono certi.

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