Elezioni: le liste in campo Leu, riportare la sinistra nel palazzo

Riportare la sinistra e le sue istanze più caratteristiche dentro il palazzo della Provincia. Con questa ambizione, LeU (Liberi e Uguali, nato a livello nazionale dall’iniziativa di alcuni fuoriusciti dal Pd come Pierluigi Bersani o Massimo D’Alema), si presenta con la propria lista alle prossime provinciali a sostegno della candidata presidente Antonella Valer, che conta anche sull’Altro Trentino a sinistra.

Tra i candidati troviamo giovanissimi, come alcuni studenti, e persone esperte e che hanno una loro storia politica a sinistra, come lo storico Vincenzo Calì, ad esempio, che in passato era stato anche nel Pd. Alcuni nomi, come già per Calì, erano stati presentati alle politiche nelle liste di LeU come Angioletta Maino o Renata Attolini.

«La nostra scelta di non aderire al centrosinistra - spiega la stessa Renata Attolini - è stata dettata dal fatto che Ghezzi non è stato indicato come candidato presidente, ma si è fatta la scelta di Tonini».
Sulle prospettive della lista, Attolini spiega, con ironia, «che non ci poniamo limiti». Poi scendendo sul piano delle effettive possibilità di elezione, Attolini chiarisce: «Cerchiamo di riuscirea fare almeno un consigliere ovvero il candidato presidente. Vorremmo avere un diritto di tribuna in Consiglio provinciale per portare avanti delle istanze a cui teniamo molto».

Tra queste ultime LeU indica, ad esempio, il tema dei beni comuni, con sanità, scuola e territorio da tutelare. La riconversione ecologica dell’economia, pensare cioè a uno sviluppo che si occupi dell’ambiente rispettosamente. Dire no «a tutte le grandi opere dal tunnel del Brennero per le tratte nel territorio trentino e alla Valdastico, al consumo di suolo per le nuove edificazioni».

C’è poi una parte che guarda con forza alle politiche per la montagna, «con un welfare che fornisca a chi abita in montagna i servizi necessari dalla scuola alla sanità, con ambulatori che abbiano orari più ampi e sappiano rispondere alle esigenze di chi abita nelle valli. Penso ad esempio alla riduzione dei ricoveri nell’ospedale centrale, con strutture che possono ospitare lungodegenti in loco».

Un altro tema importante che viene portato avanti in contrapposizione all’ondata leghista che si è abbattuta anche sul Trentino lo scorso 4 marzo è quello del rapporto con chi arriva da altri Paesi.

«Sul tema dell’accoglienza diciamo innanzitutto che l’invasione annunciata dalla Lega non c’è e i numeri di chi arriva da noi sono in calo». Siamo poi per un modello di «accoglienza diffusa» sul territorio, anche se «la questione va risolta a livello di Unione europea con una politica comune che affronti il problema collettivamente». Attolini sottolinea poi come serva «integrazione accanto all’accoglienza. Per questo penso a permessi di soggiorno che permettano alla gente di lavorare. In questo modo anche tutto il discorso della Lega sul parassitismo andrebbe a cadere». Rappresentare un argine al sovranismo e al leghismo è uno dei punti cardine dell’esperienza di LeU.

Attolini ricorda che la lista ha sì «tanti candidati nella scuola, ma anche figure di altra estrazione, come operai o impiegati o come Quinto Canali, grande figura di storico per l’altopiano di Brentonico». Da un punto di vista anagrafico si copre un ventaglio che va dai 20enni ai 70enni.

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