Votano per le case chiuse «scomunica» di Futura per i suoi consiglieri comunali

Il neonato gruppo consiliare in Comune a Trento di «Futura per Trento», si è spaccato ieri nella votazione sulle due mozioni a favore dell'abolizione della legge Merlin. Una frattura a cui si aggiunge oggi la «scomunica» del partito di Paolo Ghezzi (nella foto, con Lucia Coppola), ai consiglieri che hanno votato a favore (in paricolare Vanni Scalfi che ha detto sì a tutte e due le mozioni, e in parte a Corrado Bungaro che ha votato una delle due, quella del Movimento 5 Stelle). 

L'anatema giunge con una nota stampa: «In merito all’approvazione di una mozione contro la legge Merlin da parte del Consiglio comunale di Trento, FUTURA- Partecipazione e Solidarietà vuole esprimere quanto segue: La discussione e l’approvazione di questa mozione su una tematica peraltro avulsa dalle competenze comunali si può leggere soltanto come un assist al Governo Lega - M5S oppure come un modo per mettere in difficoltà la maggioranza comunale. Dispiace che la Giunta comunale sia caduta nella trappola dando libertà di voto ai suoi singoli consiglieri che hanno votato in ordine sparso.

Il voto variegato (che purtroppo ha consentito in maniera diretta o indiretta l’approvazione di almeno parte della mozione originale) dei consiglieri che afferiscono a Futura va letto dunque come una posizione individuale che non rispecchia la linea generale di Futura.

Non consola il fatto che sia stata respinta la proposta di riaprire le case chiuse e tornare al controllo di Stato sul corpo delle donne. Lo spirito della mozione infatti non aveva come obiettivo primario fare qualcosa per tutelare la salute e la dignità della donna, ma si riferiva a politiche di decoro urbano reazionarie, che prevedono l’eliminazione dello “scabroso” fenomeno. La prostituzione è un qualcosa di complesso, che coinvolge la vita vera delle persone con le quali bisognerebbe parlare, e come tale va trattato.

La posizione di Futura è chiara: la semplice abolizione della legge Merlin va in direzione opposta alla legittima discussione sulla “protezione” di coloro che in maniera autonoma e libera hanno scelto la professione dei o delle sex workers.

Staremo sempre al fianco di chi lotta per l’emancipazione delle donne rifuggendo schemi maschilisti che purtroppo sono molto diffusi anche se spesso celati dalle buone intenzioni».

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