Famiglie numerose in allarme: "Gli aiuti per fare la spesa penalizzano chi ha più figli"

di Patrizia Todesco

Belle le famiglie numerose. Ti danno sempre una sensazione di gioia. Fino a quando non c’è la crisi. Fino a quando l’unico componente della famiglia che lavora si vede drasticamente ridotto se non azzerato lo stipendio.

E allora ecco che arrivano gli aiuti, come l’assegno familiare nazionale, con il quale, però difficilmente questi nuclei familiari riusciranno ad arrivare a fine mese.

«Questa mattina ho fatto un esperimento con mia figlia improvvisandomi maestro di matematica. A fine esercizio mi ha chiesto: papà, perché noi per mangiare spendiamo così poco rispetto a uno come lo zio? Avete appena letto il messaggio inviatoci da un nostro associato», scrivono Luca De Fanti e Martina Stenico, Coordinatori regionali del Trentino Alto Adige aggiungendo.«Provocatoriamente potremmo sintetizzare in: ai single carne, verdura e frutta; alle famiglie numerose pasta, riso e patate».

Il provvedimento per aiutare quei trentini che in questo periodo hanno visto ridursi il loro reddito prevedono infatti 40 euro a settimana per una persona, 60 euro per due familiari, 80 euro per tre familiari e 100 euro per 4 o più persone. «Ancora una volta le famiglie numerose saranno vittime della famosa economia di scala, che vorrebbero farci credere che un pollo mangiato in quattro è la stessa cosa che dividerlo in cinque, sei e più. È pur vero che la stragrande maggioranza delle nostre famiglie associate sono cattoliche praticanti e che in periodo di Quaresima fanno delle rinunce, ma di fronte al laicismo istituzionale vorremmo essere considerati al pari di tutti».

I rappresentanti delle famiglie numerose fanno inoltre presente alcuni aspetti che da chi ha pensato l’assegno familiare non sono stati considerati. Innanzitutto che prima della chiusura scolastica legata al Coronavirus i figli non mangiavano sempre a casa. Spesso si fermano a scuola o all’asilo con prezzi ridotti. Adesso, inoltre, la spesa nei negozi di paese è spesso più costosa, soprattutto per una famiglia numerosa che ovviamente acquista un quantitativo più ingente di prodotti. A questo vanno aggiunte anche le nuove spese scolastiche di cartoleria e legate alla cartucce per stampante che per una famiglia con uno o due figli sono poca cosa, ma quando i figli sono tanti il discorso è diverso. Infine ci sono le spese per le bollette e l’accensione di contratti internet per riuscire a seguire lezioni e altro.
«Purtroppo lo Stato, ancora una volta non ha considerato le famiglie, ma bensì solo i meri lavoratori. Questo si vede perché la cassa integrazione o il contributo p.iva verrà erogato in modo indistinto ad ogni lavoratore, che esso sia single o che esso abbia a carico 4/5/6/7 figli. Non hanno considerato in alcun modo quante persone devono vivere con quello stipendio. Per il DL cura Italia una coppia con unico figlio e due genitori lavoratori può accedere a babysitter o congedi, una famiglia con 4/5/6/7 figli con un genitore a casa non può accedere a nulla. Gestire a casa tanti figli con tutto il carico gestionale, didattico, domestico che comportano è uguale a gestirne uno?». Domande ai quali le famiglie numerosi chiedono risposte.

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