Elenco delle vittime in diretta da Fugatti e Segnana: Ghezzi allerta il Garante della privacy

«Gli amministratori pubblici della Provincia autonoma di Trento, attraverso quotidiane conferenze stampa/dirette live Facebook, diffondono giornalmente informazioni che possono violare il diritto alla riservatezza delle persone contagiate dal Covid-19 e dei loro familiari.

Informazioni che restano a disposizione di tutti sulla pagina Facebook del presidente della Provincia di Trento, come video consultabili». Lo afferma il consigliere provinciale Paolo Ghezzi (Futura) che ha inviato una segnalazione al Garante per la protezione dei dati personali.

«Si ritiene che non poche persone, pazienti o loro familiari, se interpellate anticipatamente - aggiunge Ghezzi - negherebbero l’autorizzazione a diffondere tali dati: non è infatti consolante né un titolo d’onore essere inseriti in un lungo elenco di vittime di un virus. Come d’altronde non accade in periodi normali, quando non è data comunicazione - da parte delle pubbliche autorità - dello stato di salute e delle cause di morte delle persone: dettagli che attengono alla sfera della privacy, tutelata dalla legge».

Ghezzi parla del consueto “elenco dei morti” che in ogni conferenza stampa quotidiana è affidato all’assessore Stefania Segnana, ed è praticamente la sua specialità. Le conferenze stampa infatti hanno sempre lo stesso schema: inizia Fugatti annunciando il numero dei morti, poi vengono collegati uno o due “ospiti esterni”, infine Segnana - che è l’assessore alla sanità - fa un elenco in cui fornisce il Comune dove si è registrato il decesso, dice se è uomo o donna, e l’età anagrafica. Poi gli esperti dell’Azienda Sanitaria (Bordon, Ferro, Nava o Ruscitti) rispondono alle questioni tecniche. Infine Fugatti tira le conclusioni secondo il collaudato schema «a panino» dei TG nazionali.

Ghezzi scrive: «Se mi capitasse di essere vittima della pandemia, non vorrei ritrovarmi come un numero - “un signore di x anni, di Trento”, scandisce l’assessora alla salute nella sua quotidiana litania necrologica all’ora del tè. Né lo vorrei per un mio familiare: è troppo chiedere alla giunta provinciale di non violare la nostra privacy? Nei paesi piccoli, dire età e genere è come identificare le vittime. Di certi malati o defunti avete raccontato dettagli personali.

Ma la perdita e il lutto appartengono a una dimensione personale, familiare, privata. Rispettatela. Riempite la vostra diretta con altre informazioni. Non fate propaganda sul dolore degli altri».

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