La sottosegretaria al Turismo: "Il governo vuole salvare le vacanze In estate italiani al mare o ai monti"
Il governo è al lavoro per permettere agli italiani di poter trascorrere le vacanze al mare o in montagna. Non dovremo passare luglio e agosto in casa, ma potremo godere di qualche momento più spensierato di oggi. Certo, è arduo pensare che arriveranno gli stranieri, ma gli italiani si potranno recare nei luoghi di vacanza più amati del Belpaese. E il comparto del turismo avrà gli aiuti che merita. Parola di Lorenza Bonaccorsi (Pd), sottosegretaria del governo guidato da Giuseppe Conte con delega al turismo: «Tutti noi speriamo - spiega Bonaccorsi - di andare al mare e in montagna per l’estate. Ma la priorità va sempre alla salute dei cittadini. Si prenderanno le dovute misure, in accordo con gli operatori del settore e con i gestori degli stabilimenti e delle strutture ricettive, che così potranno accogliere i cittadini. Il percorso delle misure da prendere va costruito giorno dopo giorno. Da una parte il settore del turismo è in ginocchio, ma dall’altra non possiamo permetterci di sbagliare o un ritorno del virus».
Sottosegretaria Bonaccorsi, cosa possiamo sperare per quanto riguarda le nostre vacanze estive?
Compatibilmente con il quadro generale epidemiologico, in accordo con le autorità scientifiche stiamo lavorando affinché quest’estate sia consentito agli italiani di godere delle nostre bellezze: il nostro mare, le nostre montagne da sogno e tutti i borghi bellissimi che abbiamo.
In ogni caso le vacanze non vanno prenotate. Lo conferma?
Le vacanze possono essere prenotate e come hanno precisato già gli operatori del settore sarà concessa tutta la flessibilità possibile per l’eventuale cambio di data, in presenza di cause generali di forza maggiore.
Cosa sta facendo il governo per aiutare il comparto del turismo?
Il confronto con tutti gli operatori del settore turistico è stato costante nel corso di tutta questa crisi.
È stato da subito deciso di varare misure come il voucher per non perdere le prenotazioni fatte, con un danno evitato sia per gli albergatori che per i clienti. Sono state sospese le imposte. Dall’inizio abbiamo previsto la cassa integrazione anche per i lavoratori del turismo che non ne avevano diritto, quindi anche agli stagionali e a tutte le imprese del comparto.
Contiamo che anche nel decreto di aprile, ci saranno ulteriori interventi dedicati al turismo e ai suoi operatori. Più un grandissimo piano di promozione e comunicazione che stiamo organizzando per la ripartenza.
Ci saranno aiuti particolari per il turismo di montagna?
I provvedimenti che saranno presi riguarderanno l’intero settore. Le montagne, come le nostre coste e tutti i borghi, rappresentano il cuore dell’offerta turistica italiana ed è impossibile prescindere da una di queste mete quando si interviene sulla materia.
Lei crede che il turismo di montagna, dove gli spazi sono più grandi di altri, potrà beneficiare di aperture prima di altri settori?
Come dicevamo il turismo in Italia ha una diversificazione unica, nell’arco di poche centinaia di chilometri si può passare dalle Dolomiti alle spiaggia dell’alto Adriatico. Questa diversificazione è una ricchezza unica. Per questo proveremo a organizzare il settore nella sua differenziazione.
Cosa pensa dei progetti che prevedono le barriere di plexiglass in spiaggia?
Mi sembra prematuro qualsiasi progetto che entri così nello specifico.
Lei crede che un ?turismo domestico? o di prossimità possa aiutare le piccole realtà turistiche, come i borghi e i piccoli paesi?
Diciamo che l’idea di un turismo che decongestioni le mete più famose e sia sempre più sostenibile non solo è una degli asset strategici che abbiamo voluto portare avanti come Ministero fin dal nostro insediamento, ma in questo momento si rivela una soluzione preziosa vista l’esigenza di evitare gli assembramenti e mantenere il distanziamento sociale.
Alcune realtà (come il lago di Garda) vivono soprattutto con il turismo straniero, almeno in alcuni periodi dell’anno: come faranno a sopravvivere?
Anche i laghi, come le altre mete meno conosciute, potranno vedere il ritorno di un turismo italiano che con l’occasione saprà apprezzare e valorizzare luoghi che, sbagliando, a volte aveva forse un po’ trascurato. Certo non dobbiamo aspettarci flussi di turisti stranieri, come nel 2019 che raggiunsero il picco del 51% del totale. Nei prossimi mesi estivi prevarrà un turismo domestico, di piccoli spostamenti, che auspichiamo favorisca i borghi e faccia tornare un turismo sostenibile.
Secondo lei quali saranno i primi settori ad aprire? E quali tipologie di strutture ricettive? Ad esempio, prima i piccoli alberghi di quelli più grandi?
Ritengo che non ci saranno delle scelte fatte rispetto alle dimensioni delle strutture, ma solo sulla capacità di assicurare quei requisiti di distanziamento e sicurezza che il comitato tecnico-scientifico e tutte le autorità sanitarie riterranno migliori per i cittadini.
Lei teme che nelle prossime settimane i paesi stranieri allenteranno alcune restrizioni, garantendosi quindi una stagione turistica "piena"?
Siamo in contatto con gli altri Paesi europei e anche per questo sono sicura che si troverà il modo migliore per lavorare di concerto e coordinarsi su tempi e modalità della riapertura. Certamente ognuno valuterà in base alle proprie situazioni nazionali ma non ci saranno grosse differenze sostanziali.