Materne, le riaperture previste dall'8 giugno rischiano di essere per poche scuole Malumori per l'accelerazione della Provincia

di Zenone Sovilla

Domani sera il tavolo tecnico in Provincia potrebbe adottare il protocollo di sicurezza anti-covid, in vista delle riaperture delle scuole d’infanzia (bimbi da tre a sei anni).

Poi il confronto fra tecnocrazia, esperti e sindacati si sposterà sulle integrazioni necessarie per quanto riguarda gli asili nido (fascia d’età zero-tre anni), che ovviamente presentano una serie di criticità diverse. Il tutto in un clima teso, con la Federazione scuole materne, vari Comuni (capoluogo compreso) e sindacati che rimproverano alla Provincia di essersi svegliata all’improvviso imponendo un’accelerazione che ha colto tutti di sorpresa. Ora, infatti, si intende far riaprire l’8 giugno, ma - denunciano le parti sociali - i tempi sono stretti e questo annuncio della giunta arriva dopo settimane perse, evitando pure di confrontarsi con chi nel settore lavora e aveva già inviato all’ente pubblico proposte sulle modalità di una possibile ripresa delle attività.

Così, se qualcuno annuncia che sarà pronto l’8 giugno, molte scuole non riusciranno a mettere in atto in pochi giorni le varie misure necessarie per garantire a bambini, personale e familiari un contesto di minimizzazione dei rischi di contagi. In sostanza, gran parte degli addetti ai lavori chiedevano alle autorità di condividere un percorso che avrebbe consentito di riaprire forse già questo mese, sulla base di regole chiare e con il tempo necessario per adeguare le strutture, elaborare concretamente procedure ad hoc, formare gli operatori eccetera.

Nessuno, insomma, rema contro la riapertura: le esigenze di bimbi, famiglie e mondo scolastico sono chiare. Il malumore deriva dagli «estemporanei» annunci mediatici della Provincia, che hanno spiazzato molti operatori e costringono a bruciare le tappe.

Il protocollo in discussione prevede niente mascherine per i bimbi (ma per gli adulti sì), attività organizzate in piccoli gruppi (massimo dieci) da tenere sempre separati (anche in ingresso e uscita), facoltà ma non obbligo di misurare la temperatura corporea, massima attenzione all’igiene. Restano vari nodi da sciogliere, domani, per esempio le modalità di trasporto.

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