Pruner batte Kaswalder Licenziamento illegittimo

Licenziamento illecito: Walter Pruner batte Walter Kaswalder. Il giudice Giorgio Flaim, del Tribunale di Trento (sezione lavoro), dà ragione all’ex segretario particolare del presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, che era stato inaspettamente messo alla porta da Kaswalder, con una lettera di poche righe il 2 maggio 2019 e la seguente motivazione: «venuto meno il rapporto di fiducia alla base del contratto», «in seguito ai dissensi intervenuti in questi ultimi mesi in ordine alle modalità e ai tempi di gestione della segreteria politica della mia mia Presidenza e a causa dell’impossibilità di addivenire ad una comune intesa riguardo all’organizzazione di tale attività».

Pruner, con cui Kaswalder aveva collaborato a lungo quando era consigliere provinciale del Patt, era stato assunto come segretario particolare il 7 dicembre 2018. Pochi mesi di lavoro, poi scaricato. Al figlio di uno dei padri fondatori del partito autonomista in Trentino, Enrico Pruner, il presidente del Consiglio provinciale, eletto con la lista Autonomisti Popolari dopo essere stato cacciato dal Patt nel 2017, aveva rinfacciato di avere partecipato ad un congresso proprio del Patt, quello tenuto a Pergine il 23 marzo 2019.

Ogni tentativo di chiarimento cadde nel vuoto. Pruner aveva pure cercato di spiegare che a Kaswalder sarebbe stato utile conservare qualche rapporto con gli “ex” del Patt, senza rinnegare il distacco, anche per non appiattarsi troppo sulla Lega. Niente da fare: a 58 anni, Walter Pruner da un giorno all’altro aveva dovuto lasciare l’ufficio del terzo piano di Palazzo Trentini, scegliendo poi di tutelarsi, attraverso l’avvocato Attilio Carta, davanti al giudice del lavoro, per contestare il licenziamento.

La sentenza del giudice Flaim, dopo avere evidenziato «la genericità dei motivi» portati da Kaswalder a giustificazione del venir meno del rapporto di fiducia, rileva che «recedere ante tempus dal rapporto di lavoro a tempo determinato costituito con il proprio segretario particolare perché questi ha partecipato al congresso di un partito di opposizione, rispetto al quale il presidente conosceva le frequentazioni, integra il perseguimento di un motivo illecito in quanto diretto a impedire o comunque a limitare l’esercizio della libertà personale».

Che non è propriamente un’azione lusinghiera se messa in atto dalla massima autorità pubblica del Trentino, perché tale è il presidente del Consiglio provinciale. Era stato, per altro, lo stesso Kaswalder a rivelare a l’Adige il “motivo”, cioè la partecipazione di Pruner al congresso del Patt.

Il giudice, sul punto, argomenta: «È vero che da quel partito il presidente Kaswalder era stato espulso nella primavera del 2017. Tuttavia è anche vero che egli aveva designato il ricorrente Pruner, quale suo segretario particolare, nel dicembre 2018, vale a dire dopo che Pruner per oltre un anno dall’espulsione di Kaswalder aveva lavorato presso il gruppo consiliare del Patt. Quindi il presidente Kaswalder era certamente al corrente che Pruner conservava relazioni personali con esponenti del Patt e anche un qualche interesse per le attività svolte da quel partito». Conclusione: licenziamento nullo «per motivo illecito».

Kaswalder, in qualità di legale rappresentante del Consiglio provinciale (datore di lavoro), dovrà inoltre risarcire Pruner delle mancate retribuzioni dal 6 maggio 2019 alla fine della legislatura.

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