Sport di contatto ancora vietati Il Trentino resta prudente Ma bus e treni ora si riempiono

di Matteo Lunelli

Ancora niente via libera per lo sport. Gli appassionati di calcetto, basket e beach volley dovranno attendere ancora qualche giorno per la tanto attesa partitella con gli amici. «Credo faremo una nuova ordinanza nel fine settimana per dare l'ok», spiega il presidente Maurizio Fugatti. Che ieri ha firmato la numero 35, ripristinando la capacità ordinaria dei mezzi di trasporto pubblici e consentendo l'occupazione del 100% dei posti a sedere. Ma gli sport di contatto restano vietati. Eppure ci si sarebbe aspettati, considerato che tanti ragazzi, nei parchi o al campetto, già da un po' di tempo qualche tiro o qualche schiacciata la fanno, un'accelerazione.

Fugatti è invece rimasto tuttavia fedele alla linea: la scorsa settimana aveva spiegato che, non essendoci novità in merito dal governo, anzi a Roma c'era una grande confusione, preferiva attendere.
«Così è stato - prosegue il presidente -: a Roma non hanno ancora deciso e allora aspetteremo anche noi ancora qualche giorno prima di includere gli sport di contatto nelle attività nuovamente permesse».
Alcune regioni, in realtà, non hanno atteso il governo ma hanno dato il via libera. Tra queste il Veneto, la Sicilia, la Puglia e la Liguria e Veneto. Ieri la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana permetterà le partite a calcetto, volley e basket a partire dal 10 luglio, indicativamente, quindi, una settimana dopo il Trentino.

Tornando all'ordinanza di ieri, il presidente Fugatti ha voluto ripristinare la capacità ordinaria di trasporto dei mezzi pubblici. Il provvedimento, come accennato, consente «l'occupazione del 100% dei posti a sedere per i quali il mezzo è omologato, mentre si ritiene ancora opportuno confermare l'obbligo di distanziamento interpersonale di almeno 1 metro per i posti in piedi, fermo restando per i vettori un obbligo di costante ricambio dell'aria».
La capienza dei mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale, di linea e non di linea, ferroviario, automobilisticoe e funiviario, è prevista «anche eventualmente in deroga all'obbligo di distanziamento interpersonale di almeno 1 metro fissato dal Dpcm 11 giugno 2020».

In questi giorni estivi, con le scuole chiuse, il problema dei posti riguardava in realtà quasi esclusivamente in trasporto su rotaia.
«L'esigenza - aggiunge il dirigente Roberto Andreatta - era effettivamente soprattutto per la ferrovia: abbiamo avuto qualche problema su Valsugana e Brennero, ma potendo da ieri riempire tutti i posti la questione verrà risolta. C'era poi un po' di confusione sul Dpcm di inizio giugno, dove non era citato espressamente il divieto di occupare due posti affiancati. Restano comunque le regole sull'utilizzo della mascherina e sul distanziamento per chi sta in piedi, anche sugli autobus: quindi il cento per cento della capienza non sarà comunque ancora raggiungibile».

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