Coronavirus: verso la proroga dello stato d'emergenza martedì voto in Parlamento

"Martedì ci sarà, in Parlamento, un voto su questo", sullo stato di emergenza, ha detto il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, rispondendo ai cronisti del Tg5 che le chiedevano dell'intenzione del governo di procedere alla proroga di sei mesi dello stato di emergenza per la diffusione del Covid 19. Il voto sulla proroga dello stato di emergenza "mi auguro che sia l'inizio di una democrazia compiuta, perché in Parlamento e al Senato siamo ormai gli invisibili della Costituzione". 

In base a quanto si apprende, il voto dovrebbe arrivare al termine della relazione del ministro della Salute, Roberto Speranza, sul nuovo dpcm, che dovrebbe contenere anche la proroga dello stato di emergenza.

"Il Pd è pronto a sostenere qualsiasi scelta del Governo utile a contenere la pandemia. Chi nel mondo non lo ha fatto sta pagando un prezzo drammatico". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti, dando, all'indomani delle polemiche, un sostanziale via libera alla scelta di prorogare lo stato di emergenza per il Coronavirus.

"In questa crisi c'è un dato insindacabile: la risposta positiva degli italiani. I cittadini hanno dato il meglio, hanno rispettato le regole, le misure anti Covid. Adesso stiamo convivendo col virus, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Per nessun motivo", scrive su Facebook il ministro Luigi Di Maio. "L'Italia - aggiunge il titolare della Farnesina - ha reagito con compostezza anche davanti a una crisi senza precedenti. E di questo io da ministro della Repubblica sono orgoglioso. Sono orgoglioso di servire il mio Paese, di servire ognuno di voi". "Ogni giorno, ogni singolo rappresentante delle istituzioni deve svegliarsi con un unico pensiero: dare il meglio per il Paese. Per questo, tutti, dobbiamo remare nella stessa direzione per dare stabilità al Paese. Ecco è proprio questa la parola chiave: stabilità, soprattutto in una fase così delicata". "L'Italia sta crescendo in Europa, stiamo tornando protagonisti su molti dossier e dobbiamo continuare a lavorare. Questo è l'atteggiamento giusto, di una Nazione forte, che non si abbatte", aggiunge il titolare della Farnesina.

Ieri Conte sulla proroga aveva dichiarato: «Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire, dobbiamo tenere sotto controllo il virus». Con i contagi ancora in salita, focolai «anche rilevanti» in diverse zone d’Italia e l’Rt sopra l’1 in cinque Regioni, il premier Giuseppe Conte conferma quello che tecnici di istituzioni e ministeri davano ormai per scontato: lo stato d’emergenza sarà prorogato fino al 31 dicembre, quindi per tutto il 2020, e si porterà dietro una serie di norme connesse, a partire da quella sullo smart working. «Non è ancora stato deciso tutto - prosegue il presidente del Consiglio -, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione».

Il 14 luglio scadrà il Dpcm attualmente in vigore, quello che contiene tra l’altro le modalità d’ingresso in Italia e la sospensione delle crociere. È molto probabile, dicono fonti di governo, che possa essere quella l’occasione per definire la proroga, riordinare le norme attualmente in vigore e per una «messa a sistema» delle modalità di ingresso nel nostro paese, anche alla luce dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che giovedì ha stabilito il divieto d’ingresso per chi proviene da 13 paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Un elenco che potrebbe allungarsi se la situazione peggiorasse anche in altri paesi.

La scelta del governo di prorogare lo stato d’emergenza non piace però all’opposizione e solleva dubbi anche nella maggioranza, non tanto per la proroga in sé, sottolineano fonti del Pd e di Iv, quanto perché su certe decisioni è necessaria una maggiore collegialità. Il costituzionalista e deputato Dem Stefano Ceccanti lo dice apertamente, chiedendo all’esecutivo di presentarsi «in Parlamento per spiegare le ragioni e raccogliere indirizzi, in particolare rispetto alla durata della proroga e alle concrete modalità». Ed è molto probabile che per stoppare i malumori il premier faccia un passaggio in Parlamento.

Netto invece è il no del centrodestra. «Gli italiani - dice il segretario della Lega Matteo Salvini - meritano fiducia e rispetto. Con tutte le attenzioni possibili, la libertà non si cancella per decreto». Gli fa eco Giorgia Meloni. «Non mi pare che ci siano i presupposti per prorogare fino alla fine dell’anno lo stato emergenza - sottolinea la leader di FdI -, che è uno strumento del quale il governo dispone per fare un pò quello che vuole, accelerando dei passaggi che altrimenti avrebbero bisogno di maggiori contrappesi».

Al di là del dibattito politico e delle scelte che farà nei prossimi giorni l’esecutivo, il dato di fatto è la necessità di tenere sotto controllo il virus. I numeri giornalieri e quelli relativi al monitoraggio settimanale dimostrano che il Covid è tutt’altro che sconfitto. I nuovi contagi continuano a salire: mercoledì erano 193 in 24 ore, giovedì 229 e oggi 276 per un totale di positivi al coronavirus che dall’inizio dell’emergenza ha raggiunto quota 242.639. Un incremento dovuto soprattutto ai ‘casi d’importazionè, come quelli nel Lazio legati alla comunità del Bangladesh o a focolai come quello scoppiato al corriere Tnt a Bologna con 18 nuovi casi.
Non solo: i dati relativi al monitoraggio effettuato nella settimana dal 29 giugno al 5 luglio dicono che l’Rt è superiore all’1 in cinque regioni - Emilia Romagna (1,2), Veneto (1,2), Toscana (1,12), Lazio (1,07) e Piemonte (1,06) - e che «in quasi tutte le regioni e province sono stati diagnosticati nuovi casi d’infezione, in aumento» rispetto alla settimana precedente.

Nonostante il quadro generale resti a «bassa criticità» - l’Rt nazionale resta sotto l’1 e l’incidenza negli ultimi 14 giorni è di 4.3 ogni 100 mila persone -, il ministero della Salute avverte che in alcune regioni «continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati» e «persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti».

La conclusione è una sola: la circolazione del virus è ancora «rilevante» e serve «cautela» rafforzando, dice il direttore per la Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, le misure di distanziamento sociale. Con o senza proroga dello stato d’emergenza.

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