Comune di Trento, Ianeselli vuole Livia Ferrario dirigente (portandola via a Tonina)

Non sarebbe necessario, ma per non avere alcuna sbavatura procedurale, anche su suggerimento della segretaria comunale Lorenza Moresco, per la scelta del nuovo direttore generale del Comune di Trento, il sindaco Franco Ianeselli farà ricorso ad una selezione pubblica. E questo spiega perché, per la scelta definitiva, servano alcune settimane e non «poche ore» come inizialmente annunciato.

Sul fatto che al posto di Chiara Morandini, che ha guidato la macchina comunale nell’ultima consiliatura di Alessandro Andreatta, Ianeselli ambisca ad avere Livia Ferrario, “rubandola” alla Provincia, nessuna conferma ufficiale: «Non dichiaro nulla» dice il nuovo sindaco. Ma l’obiettivo di Ianeselli è puntato proprio su Livia Ferrario, attuale dirigente generale del dipartimento territorio, ambiente, energia e cooperazione e dell’urbanistica della Provincia: si sono conosciuti quando entrambi erano nel cda dell’Agenzia del lavoro. Ferrario, classe 1957, sarebbe una scelta non all’insegna del ringiovanimento della classe dirigente del Comune, di cui sindaco e futura giunta sono emblema.

Ma, dalla sua, Ferrario avrebbe due caratteristiche che a Ianeselli verrebbero utili. La prima: una lunghissima esperienza nella pubblica amministrazione. Dopo avere insegnato matematica finanziaria al Fontana di Rovereto (è laureata in economia e commercio a Bologna), Livia Ferrario è stata assunta in Provincia nel 1990, per occuparsi di finanza locale. È stata anche dirigente del Servizio autonomie locali, quindi nei cda di Patrimonio del Trentino, di Euricse, di Sanifond, membro dell’Apran e dell’Agenzia del lavoro. Soprattutto, negli anni, ha consolidato il suo rapporto con Ugo Rossi, che l’ha voluta prima, da assessore, alla direzione generale del dipartimento politiche per la salute (poi diventato lavoro e welfare), quindi, da presidente della Provincia, tra il 2013 e il 2018) alla direzione del dipartimento conoscenza. Con la svolta leghista alla guida dalla Provincia, per Ferrario, che in passato era stata indicata come possibile candidato sindaco di Rovereto per il centrosinistra, è stato ricavato il ruolo nel dipartimento urbanistica retto da Mario Tonina. Che, interpellato, sul possibile “trasloco” in Comune della dirigente, si limita a dire: «No comment, nessuna dichiarazione». Nel curriculum di Ferrario c’è anche lo scivolone del Not, il Nuovo ospedale del Trentino.

Faceva parte della commissione tecnica, con Raffaele De Col (che la dirigeva) e l’ex direttore dell’Azienda sanitaria, Luciano Flor: composizione che è la principale ragione della battuta d’arresto del Not, fermo al palo da anni. La seconda caratteristica, che spiega l’interesse del sindaco a portarsela alla guida della macchina comunale (oltre 1.400 dipendenti), sta nel fatto che Ferrario potrebbe aiutare nel ristabilire un collegamento tra le due burocrazie, di Piazza Dante (sede della Provincia) e Palazzo Thun (sede del Comune), che è sfilacciato negli ultimi anni. Un raccordo necessario perché, per quanto distanti politicamente, i due enti saranno da subito costretti a collaborare, tali e tante sono le partite aperte: quella dei grandi investimenti infrastrutturali, interramento della ferrovia, realizzazione della tramvia in testa; quella urbanistica, a cominciare dai piani attuativi che dovranno dare corpo al nuovo quartiere in zona Destra Adige-ex Italcementi; quella della valorizzazione turistica della città, con il Bondone che non è solo la “grande funivia”; e quella patrimoniale, irrisolta da anni. Che vuol dire fare chiarezza su area San Vincenzo di Mattarello, ex Scalo Filzi, ex scalo di Roncafort, ex Atesina, permute delle aree Bonomelli, dell’ex municipio di via Belenzani e via elencando. Ianeselli gliel’ha chiesto, lei è pronta a rimettersi in gioco nel nuovo ruolo e, per quanto il “suo” assessore di riferimento (Tonina) possa sentirsi spiazzato, la giunta Fugatti è pronta a lasciarla andare. Sarebbe, in un primo tempo, un distacco in comando, per diventare poi, eventualmente, un passaggio definitivo. Do. S.

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