L'ordinanza di Fugatti poche ore prima del dpcm nazionale, e il Trentino diventa l'unica zona d'Italia col coprifuoco alle ore 20

Se il governo blinda l’Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio, il presidente della giunta provinciale Fugatti vuole distinguersi, e quindi dalla mezzanotte scorsa fa entrare in vigore una ordinanza «alla trentina» che probabilmente sarà attiva solo per pochi giorni, visto che va recepito il dpcm nazionale varato ieri sera dal governo. Anche perché l’ordinanza di Fugatti poneva il suo fondamento sul fatto che il Trentino fosse stato confermato «zona gialla». Ma da ieri sera sappiamo che tutta l’Italia sarà «rossa» per le feste, più altri 4 giorni «arancioni» dal Brennero alla Sicilia.

La domanda sorge spontanea: ma non si poteva, in Trentino, aspettare poche ore (bastavano forse pochi minuti) a fare l’ordinanza dopo aver visto com’era il dpcm nazionale?

L’ordinanza emanata ieri dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti vede in realtà ben poche novità, tranne l’orario del coprifuoco che scatta alle ore 20, non più alle 22 (come invece sarà in tutta Italia anche fino al 6 gennaio), e la chiusura dei negoziche è fissata alle 19.30.

Nelle medie e grandi strutture di vendita il contapersone dovrà garantire 4 metri quadrati per persona. Bar e ristoranti continueranno a chiudere alle 18 e l’asporto è consentito fino alle 22. Ognuno di noi sarà autorizzato a spostarsi da casa per andare a ritirare i prodotti da asporto ma dovrà dimostrare di fare proprio quello, e solo quello, sennò scatterà la multa. Il Comitato tecnico scientifico nazionale, intanto, ha confermato il Trentino in fascia gialla.

«L’ordinanza arriva ora perché Ministero e Istituto superiore di sanità attribuiscono i colori alle regioni solo il venerdì mattina, non prima», spiega Fugatti. «Il Trentino è stato confermato in fascia gialla e questa decisione spazza via le illazioni sui dati del contagio che di volta in volta forniamo al governo. Il governo, in pratica, dice che stiamo agendo in maniera corretta».

Ma rimanere in fascia gialla non basta, prosegue il governatore, «siamo infatti preoccupati per la nostra situazione sanitaria. L’esperienza accumulata nelle ultime settimane - da due mesi, ormai, gli scienziati del Ministero suddividono i territori in fasce colorate - dice che le restrizioni gialle non sono sufficienti a fermare la diffusione del contagio». «In Trentino, Veneto e Lazio», insiste infatti il presidente della Provincia, «il contagio non si è abbassato tanto quanto si è abbassato nelle zone rosse, dove hanno chiuso tutto per un mese».

Con un paradosso: il Trentino anticipa il coprifuoco alle 20 perché in zona gialla. Ma quando diventerà zona rossa il coprifuoco sarà allentato alle ore 22.

Gli spostamenti.
Da oggi il coprifuoco scatta dunque alle ore 20, non più alle 22, e dura come sempre fino alle 5 del mattino. «Il contagio avviene molto spesso durante le cene tra amici e gli incontri serali tra famiglie, poi si ripercuote sugli anziani», dice il presidente della Provincia. «Questa restrizione è innovativa rispetto agli altri territori e per noi è molto importante».
Dopo le 20 ci si può spostare solo per motivi di lavoro, salute o casi urgenti.

Gli spostamenti da un comune all’altro sono consentiti («siamo pur sempre in fascia gialla», aggiunge Fugatti), ovviamente nella fascia oraria stabilita, cioè dalle 5 alle 20.

Le “vecchie” restrizioni sono confermate, precisa il governatore, «come il divieto d’incontrarsi - in tutti i luoghi pubblici - in più di 6 persone, tranne il caso in cui si tratti di conviventi».

Negozi.
Da oggi al 6 gennaio i negozi chiuderanno alle 19.30. Nelle medie e grandi strutture di vendita l’accesso sarà regolamentato da contapersone in modo che si abbiano 4 metri quadrati per persona. Nelle strutture inferiori a 250 metri quadrati, confermato il distanziamento di un metro.

Centri commerciali.
Non cambia nulla ma è meglio ribadirlo: i centri commerciali rimangono aperti nei giorni feriali. Nei festivi e prefestivi (oggi e domani, ad esempio), al loro interno rimangono aperti solo i negozi di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole, farmacie, parafarmacie e presidi sanitari.
Bar e ristoranti.

Locali aperti fino alle 18, mentre l’asporto è consentito fino alle 22: fino a quell’ora, insomma, ci si può recare al locale per prendere il cibo ordinato. «È una prescrizione valida anche nelle zone rosse, e la facciamo nostra. Attenzione, però: bisogna poter dimostrare che si va a prendere la pizza o il cibo d’asporto al ristorante. Ci saranno i controlli e i carabinieri potranno multare».

Ma come si potrà dimostrare? Al ritorno è facile - la pizza o il pollo allo spiedo saranno nell’auto - ma all’andata? Fugatti non ha specificato ma si affida «al senso di responsabilità dei trentini», anche perché «la parte medica sta facendo, da settimane, uno sforzo immane. E lo sta facendo da più tempo che nella prima ondata».

«Vedremo come il decreto del presidente del consiglio s’intersecherà, dal 24 dicembre in poi, con la nostra ordinanza», diceva ieri Fugatti a mezzogiorno. E a sera l’abbiamo scoperto: il decreto legge stabilisce che dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia tutta intera sia “rossa” nei festivi e prefestivi - con negozi, ristoranti e bar chiusi - e “arancione” negli altri giorni (che sono solo quattro: 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, con negozi aperti ma bar e ristoranti chiusi).

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